Dopo i successi dell’anno scorso, un nuovo gruppo di speleologi si prepara ad esplorare il tratto oltre il terzo sifone rimasto inesplorato per oltre 30 anni.
Dopo i successi dello scorso anno, un nuovo gruppo di speleologi italiani e francesi si appresta a intraprendere una sfida alle Grotte di Stiffe.
L’obiettivo della nuova campagna esplorativa è quello di superare il limite raggiunto 30 anni fa dagli speleosub italo-francesi e di spingersi oltre il terzo sifone rimasto inesplorato.
Il percorso che gli speleologi dovranno affrontare è lungo circa 2 chilometri e si sviluppa nell’alveo di un fiume sotterraneo, caratterizzato da numerose cascate da risalire, all’interno della Grotta di Stiffe, in Abruzzo.
Il tratto oltre il sifone presenta una bassa concentrazione di ossigeno e un alto tasso di anidride carbonica, rendendo l’esplorazione particolarmente faticosa e pericolosa.
Il gruppo di circa 30 speleologi del Gruppo Grotte e Forre CAI L’Aquila e del Gruppo Speleologico Aquilano ETS si avvarrà della collaborazione di Tom Durand, figlio del primo esploratore, di Maxence Fouilleul (FFESSM) e di Francesco Papetti, speleosub del Gruppo Grotte e Forre CAI L’Aquila.
Insieme a loro, altri speleo-sub francesi hanno risposto alla chiamata per questa nuova fase esplorativa.
Nonostante le difficoltà che gli speleologi dovranno affrontare, grazie alla presenza di speleosub provenienti da gruppi diversi, italiani e francesi, è stato possibile organizzare una nuova campagna esplorativa che si preannuncia stimolante e impegnativa.
La complessità delle operazioni e le difficoltà da affrontare hanno bloccato per più di vent’anni ogni tentativo di esplorazione, ma grazie alla determinazione del gruppo di speleologi, si spera di poter portare a termine questa importante impresa.
Fonte: Comunicato Stampa
Testo integrale del Comunicato Stampa:
Dopo i buoni risultati dello scorso anno, anche quest’anno si riparte con una nuova settimana esplorativa presso le Grotte di STIFFE
Molti problemi tecnici sono stati risolti lo scorso anno, i risultati ottenuti sono stati beneauguranti per poter riorganizzare la nuova fase esplorativa, sperando di superare il limite raggiunto 30 anni fa dagli speleosub italo-francesi e spingersi nel tratto oltre il terzo sifone rimasto inesplorato.
Alle operazioni prenderanno parte circa 30 speleologi del Gruppo Grotte e Forre CAI L’Aquila e del Gruppo Speleologico Aquilano ETS per la gestione logistica e il trasporto dei materiali.
Le esplorazioni si presentano complesse perché dopo il primo tratto speleosubacqueo, difficile e molto specialistico, gli speleologi per raggiungere il terzo sifone devono affrontare un percorso di circa 2 chilometri che si sviluppa nell’alveo di un fiume sotterraneo morfologicamente simile alle forre dove occorre risalire numerose cascate. Ulteriore difficoltà è causata dall’atmosfera del tratto oltre il sifone che presenta una bassa concentrazione di ossigeno e un alto tasso di anidride carbonica. Queste condizioni rendono particolarmente faticosa e pericolosa l’esplorazione.
Tutte queste problematiche hanno bloccato per più di vent’anni ogni tentativo di esplorazione e solo dallo scorso anno con l’ausilio di speleosub provenienti da gruppi diversi sia italiani che francesi è stato possibile organizzare una nuova campagna esplorativa che si preannuncia particolarmente estrema.
Le attività oltre sifone saranno effettuate da Tom Durand (figlio del primo esploratore), da Maxence Fouilleul (FFESSM) e da Francesco Papetti, (speleosub del Gruppo Grotte e Forre CAI L’Aquila) con loro si sono uniti altri speleo-sub Francesi che hanno risposto alla chiamata per la nuova fase esplorativa.