Un orso a Petina
La trappola paleontologica di Grotta Milano
10 e 11 febbraio 2007
Museo di Etnopreistoria Castel dell’Ovo – Napoli

Programma
Sabato 10 febbraio
Ore 09.30 – Apertura Mostra-Convegno
Moderatore: dott. DI FRANCIA O.
Ore 09.35 – Saluto delle Autorità
prof. DI GIRONIMO V., Presidente CAI – Sez. Napoli
prof. CARBONARA F., Presidente Regionale CDR
dott. TOCCO G., Dirigente Sovrint. Beni Archeol. Province AV, BN e SA
Ore 10.30 – I ritrovamenti paleontologici di Petina
dott. SOLDOVIERI M.G.
Ore 11.00 – coffee breack
Ore 11.30 – L’area carsica di Petina
dott. RUOCCO M.
Ore 12.15 – Il recupero dell’orso di Petina
dott. DEL VECCHIO U.
Ore 13.00 – pausa pranzo
Ore 14.30 – Una trappola paleontologica sui Monti Alburni
dott. MELORO C.
Ore 16.00 – Dibattito
Ore 16.30 – Chiusura Convegno
Domenica 11 febbraio
Ore 9.30 – 13.00
Esposizione dei reperti ossei nelle sale del Museo di Etnopreistoria
Il ritrovamento paleontologico
Durante un campo di ricerca ed esplorazioni sui Monti Alburni nell’agosto del 1998, Grotta Milano riservò agli speleologi una sorpresa tanto inaspettata quanto di notevole importanza paleontologica e naturalistica: su un terrazzino nel tratto fossile della grotta giacevano innumerevoli reperti ossei, attribuiti ad un orso.
Il Gruppo Speleologico CAI Napoli, stimata l’importanza del ritrovamento, ha approntato un
progetto definitivo di recupero, su autorizzazione della Sovrintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Avellino, Benevento e Salerno, iniziato nel 2004 e concluso alla fine del 2005. Il recupero ha portato alla luce circa 170 elementi ossei, la cui classificazione ha permesso l’identificazione di varie specie di mammiferi che popolavano l’area durante il Pleistocene,
condividendo questi ambienti con l’uomo primitivo.

Grotta Milano
Grotta Milano è ubicata nei pressi di Petina (SA), su di un pianoro carsico, in località Capostrada.
L’ingresso si apre nell’alveo di un torrente stagionale, di cui ne inghiotte completamente le acque. L’azione modellatrice dell’acqua si è esplicata all’interno della grotta con la formazione di marmitte, profonde vaschette, scivoli, ponti di roccia e salti di pochi metri e non mancano stupende concrezioni calcitiche, colate e mammelloni.
Lungo il percorso ipogeo si incontrano vari rami fossili, fangosi, che purtroppo stringono, senza
possibilità di prosecuzione, anche per gli speleologi più slanciati, lasciando spazio solo all’immaginazione per l’esplorazione degli ambienti nascosti dietro quelle fratture e quei diaframmi.

Il Museo di Etnopreistoria
Nel panorama dei musei napoletani la raccolta di Etnopreistoria del CAI sez. di Napoli, nata nel 1972 ad opera del Gruppo Speleologico della sezione, svolge un ruolo molto particolare perché unisce finalità scientifiche (organizzazione eventi, mostre, pubblicazioni…) e divulgative (didattica con le scuole e archeologia sperimentale).
Visitato da decine di scolaresche ogni anno il museo espone numerosi reperti di Preistoria e Etnografia dalla cui lettura emerge il legame interattivo tra clima ed evoluzione umana e con cui i giovani visitatori riescono a instaurare un rapporto vivo e tangibile reso possibile da idonei supporti didattici.
Infatti, scopo formativo del museo è mostrare le somiglianze tra società primitive e la società contadina e pastorale, la modernità del primitivo, la logica di adattamento dell’uomo all’ambiente nonché i danni che ne derivano quando le leggi naturali vengono violate.

CLUB ALPINO ITALIANO – SEZIONE NAPOLI
GRUPPO SPELEOLOGICO CAI NAPOLI
COMITATO DIRETTIVO REGIONALE
SOVRINTENDENZA PER I BENI
ARCHEOLOGICI PER LE PROVINCE DI
AVELLINO, BENEVENTO E SALERNO
CON IL PATROCINIO DI
REGIONE CAMPANIA – ASSESSORATO POLITICHE
AMBIENTALI
COMUNE DI NAPOLI
FEDERAZIONE SPELEOLOGICA CAMPANA
Informazioni:
CAI sez. Napoli – Castel dell’Ovo
Sede operativa: via Trinità degli Spagnoli 41
tel: 081 417633
Sito internet: www.cainapoli.it
email: speleologia@cainapoli.it
museo@cainapoli.it

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