Notizia di Virgilio Pendola
Inghiottitoio di Montebibico addio !!
In frazione Lo Schioppo nei pressi di Montebibico esiste un inghiottitoio posto lungo un alveo di un torrente in secca vicinissimo alla strada bianca che lì, praticamente, finisce (c’è anche un cancello di una grande tenuta, ovviamente chiusa, mentre la strada si trasforma in
mulattiera carrabile sottoposta però a vincolo di passaggio).
Negli anni 80 prima il gruppo speleo di Spoleto (siamo in provincia di Perugia e vicino al valico della Somma per cui vicini anche a Terni) poi il G.G.P. di Terni vi avevano fatto degli scavi considerando la sua posizione strategica perchè vicina al Chiocchio (a cui assomiglia anche internamente), in zona geologicamente favorevole e, soprattutto, ha inghiottito tanta acqua, e il suo interno lo dice chiaramente, tanto da avere un andamento verticale da subito.
Anche il nostro gruppo nei primi anni 90 vi ha fatto una delle solite, durissime, campagne di scavi, ci siamo andati per una intera primavera fino ad organizzare il nostro primo campo di scavo estivo (ed è rimasto l’unico, da allora, preferendo il “mordi e fuggi”) riuscendo a scendere fino a circa 10 metri dalla quota di ingresso, tanto che bisognava mettere una corda per uscire, svuotando la grotta di tutto il suo riempimento di terriccio, sassi ed altro materiale “organico”.
Quel campo fu famoso perché in effetti pensavamo di sfondare lo pseudo “tappo” ma poi per il casino che abbiamo fatto tra cocomerate, nel bellissimo fontanile ove avevamo piazzato le tende (eravamo oltre 12 persone), pasti loculliani, tutti consumati, stipati come sardine, sotto un unico telo in un caldo impressionante e le relative notti insonni non credo che si può dire che c’era tanta voglia di scavare.
Famose furono anche le pretese di Bruno “Sette Longe” che dopo aver fatto delle prove empiriche sul fondo della grotta (notò che inghiottiva acqua in maniera impressionante) volle armare il pozzo di ingresso e chiedeva a tutti di scendere “allongiati” perché ormai il tappo si stava per sfondare, ne era assolutamente sicuro! (c’è solo da pensare quanto bramavamo quell’attimo, che non ci fù, tanto che avremmo fatto volentieri la conta per essere il “fortunato” malcapitato!!).
Altri tempi, come si usa dire, ed altre persone con ben diversa voglia, aggiungerei io, tante di quelle ci sono e non ci sono anche se lo spirito di Gruppo ancora, un po’, c’è.
Ed ora la brutta notizia, come verificato da me e Samantha, che volevamo dare un occhiata sperando in qualche cosa di positivo, la grotta è stata letteralmente chiusa con terra e sassi per permettere la realizzazione di una strada necessaria alla costruzione di un annesso agricolo posto a quota superiore; per cui ogni possibilità esplorativa è ormai azzerata per sempre.
Un altro importante periodo della nostra vita associativa è ormai chiuso lì dentro (vi erano ancora le caldarelle e altri attrezzi lasciati per i momenti migliori) con i nostri ricordi e le nostre speranze disattese ma il tutto vissuto, direi, “intensamente”.