Italia Nostra Versilia denuncia la situazione critica del territorio e chiede interventi urgenti
Le Alpi Apuane sono una delle aree naturali più belle e preziose d’Italia, ma anche una delle più a rischio.
Tra le numerose cause dell’inquinamento che affligge il territorio, una delle più gravi è quella della marmettola, il materiale di scarto derivante dalla lavorazione del marmo.
La marmettola è una polvere finissima composta da frammenti di marmo e oli lubrificanti, che si accumula nei bacini di decantazione delle cave e degli stabilimenti del lapideo.
Secondo un rapporto dell’Arpat, l’agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, tra il 2012 e il 2015 sono state prodotte circa 200.000 tonnellate all’anno di marmettola, una quantità enorme che supera la capacità di smaltimento delle aziende.
La legge 152/2006, all’articolo 184, classifica la marmettola come rifiuto speciale, che deve essere gestito dal produttore in modo adeguato e sicuro, evitando di disperderlo nell’ambiente.
Tuttavia, da anni le associazioni ambientaliste, tra cui Italia Nostra Versilia, denunciano la non corretta gestione della marmettola da parte di molti operatori del settore e la scarsa vigilanza da parte delle autorità competenti.
Le conseguenze di questo fenomeno sono drammatiche per l’ecosistema delle Alpi Apuane, che presenta una natura carsica, cioè caratterizzata da una roccia permeabile e da una rete di cavità sotterranee.
La marmettola, infatti, inquina le falde acquifere, altera il ciclo idrologico, impermeabilizza i versanti montani, favorendo fenomeni di erosione e frana, e contamina i corsi d’acqua, come il fiume Carrione, compromettendo la vita della fauna ittica.
Un esempio recente e emblematico è quello del lago di Isola Santa, un bacino artificiale situato nel comune di Careggine, in provincia di Lucca, che è stato oggetto di una denuncia da parte di una associazione di pesca sportiva per la presenza di marmettola nelle sue acque.
Italia Nostra Versilia ha portato alla luce questa situazione critica in occasione della conferenza stampa del 12 dicembre scorso, in cui ha presentato il convegno nazionale che si è tenuto ieri a Carrara, dal titolo “Le montagne non ricrescono”.
L’associazione ha chiesto alle istituzioni locali e nazionali di intervenire con urgenza per tutelare il territorio e la sua biodiversità, promuovendo una gestione sostenibile delle attività estrattive e industriali e una valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche.