Abisso BELUSHI 19-21 giugno 15, Conca delle Carsene, Marguareis
Venerdì sera i torinesi son bloccati per strada sotto il diluvio universale, gli altri sono sotto la pioggia all’inizio della sterrata che porta alla Capanna Morgantini. Stoicamente andiamo avanti, e alle 23 ceniamo.

La mattina sacchi in spalla e in cammino, alle 11 stiamo armando il primo pozzo (il resto è già tutto armato, per fortuna). La grotta è bella bagnata, e sappiamo bene che l’acqua scendendo non può che aumentare. C’è un punto critico, una finestra sotto stillicidio (di solito) e i saltini successivi. Alla base di quelli siamo bagnati marci! Dopo un attimo di esitazione strizziamo tuta e sottotuta e continuiamo la discesa, sperando di scaldarci. Giunti nelle gallerie allestiamo un bivacco volante, dove si sta comodi in 4 seduti, mentre la seconda squadra ci raggiunge. Dopo un tè molto gradito e un po’ riscaldati andiamo verso il limite dell’esplorazione dell’anno scorso, a un’oretta da lì. Mentre una squadra trasforma l’armo da alpinistico a speleologico un’altra rileva e Gian ed io iniziamo la risalita nel grosso con aria forte. Arriviamo in fretta in cima e ci troviamo di fronte a una galleria alta 12 metri e larga 6, con pavimento concrezionato e ruscellato… avanziamo increduli (posti così in Carsene non esistevano ancora). La galleria principale si pianta poco dopo in un riempimento di fango veramente illegale, ma sulla sinistra si stacca agile una galleriotta di 3 metri di diametro che sale, e poi scende. Richiede corda, ma è indietro. Torniamo indietro a attrezzare la progressione sulla risalita.

dedicata al grande assente

Con sincronismo quasi perfetto la squadra rilievo arriva mentre terminiamo l’armo e saliamo tutti, esaltatissimi. Altro tè (non fa caldo) e ritorniamo nelle gallerie: cordina veloce su colonne bellissime e atterriamo in salone che… è una galleria! Anzi un incrocio: scegliamo la direzione pianeggiante, e iniziamo la lunga marcia in ambienti enormi: il diametro delle gallerie è mediamente intorno ai 10 metri, a volte di più, e quando la sezione si stringe intorno ai 10 mq si sente un aria furibonda che ci viene in faccia (che è comunque percepibile anche dove l’ambiente è grande). Camminiamo deliranti e attoniti. Ci fermiamo dopo un bel pezzo su una frana che blocca la galleria (ma l’aria passa, e ci si può lavorare). Poco prima, sulla destra si apre un’altra galleria che diventa una forra, con aria in faccia decisa. Ma abbiamo finito le corde, è tardi e ripieghiamo rilevando. Tornando segniamo tutti i bivi e le gallerie laterali che partono, e lasciamo per la prossima volta la galleria verso cui sembra andare tutta l’aria. Il rilievo ci dice quasi 600 metri (lontani da altre gallerie o grotte) ma c’è molto solo visto e non rilevato…
Ora bisognerà allestire un campo interno e essere operativi per il campo ad agosto in Carsene di quest’estate… Ma l’inizio sicuramente è ottimo!!

I colpevoli: “il Calle” (Valter Calleris), Bob (roberto Chiesa), Tommy (Tommaso Andreis), Gian (Gianluca Ghiglia), Smigol (Luca Vinai), Ruben (Ruben Ricupero), Marcolino (Marco Marovino), Stefo (Stefano Calleris). Spettacolare squadra mista Torino-Cuneo-Val Tanaro-Liguria!

Foto: Roberto Chiesa

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