Un sistema di acquedotti sotterranei costruiti 3000 anni fa continua a sostenere l’approvvigionamento idrico dell’Iran, dimostrando la resilienza dell’antica ingegneria persiana.
Circa 3000 anni fa, i Persiani scoprirono un metodo per trasportare l’acqua sotterranea dalle montagne alle pianure attraverso acquedotti sotterranei noti come Qanat.
Oggi, in Iran, ci sono circa 22.000 Qanat, con una lunghezza totale di circa 300 chilometri. Sorprendentemente, questi antichi acquedotti forniscono ancora il 75% dell’acqua necessaria alla nazione, sia per l’irrigazione che per l’uso domestico.
A differenza degli acquedotti romani, i Qanat non richiedevano opere murarie in superficie. Al contrario, erano scavati sottoterra.
Il sistema consiste in una serie di pozzi verticali collegati da un tunnel sotterraneo che porta l’acqua dal pozzo principale al villaggio.
L’acqua scorre al riparo dal sole e dalla siccità della superficie, spesso per distanze superiori ai 30 chilometri.
Durante la costruzione del tunnel orizzontale sotterraneo, era necessario rimuovere la terra di risulta.
Per farlo, i persiani creavano una catena di pozzi verticali di estrazione. Questi pozzi, essendo collegati tra loro e all’esterno, garantivano una buona ventilazione e permettevano agli operai di lavorare in profondità e di respirare agevolmente.
Note informative aggiuntive dell’AI ChatGPT
I Qanat sono un esempio eccezionale di ingegneria idrica antica.
Questo sistema ha permesso ai Persiani di superare le sfide poste dal loro ambiente arido e di sostenere una civiltà prospera.
Nonostante i progressi tecnologici, l’Iran continua a fare affidamento su questo sistema antico, segno della sua efficacia e resilienza.
Il sistema dei Qanat è stato riconosciuto come patrimonio mondiale dall’UNESCO, sottolineando il valore storico e culturale di questa antica tecnologia.
Questo sistema ha anche influenzato le tecniche di ingegneria idrica in altre parti del mondo, tra cui l’Europa e l’Asia.
La manutenzione di questi antichi acquedotti è una sfida costante.
Molti Qanat sono invecchiati e richiedono lavori di restauro.
Allo stesso tempo, l’urbanizzazione e l’estrazione di acqua sotterranea minacciano la sostenibilità del sistema.
Nonostante queste sfide, i Qanat rimangono una risorsa idrica fondamentale per l’Iran.