«Le finestre sono come cartoline. Ci potresti scrivere sopra i saluti».
Monica Dini, speleologa toscana, introduce una visione fatalmente umana degli speleologi, il popolo dei frequentatori delle cavità sotterranee, attraverso una finestra insolita, quella della memoria fantastica.
Tra le righe di Sulle corde, prima fatica editoriale della Dini, edito dalla Società speleologica italiana (pp. 96, € 8,00), l’autrice non svela particolari che sfuggono agli esploratori del buio, non racconta dettagli di avventure nelle viscere della Terra, e non documenta uno spazio geologico.

Sul blog della Federazione Speleologica Pugliese, trovate l’intervista fatta da Marilena Rodi a Monica Dini e una recensione del libro

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