La Circolazione Idrica Sotterranea e il Contributo alle Sorgenti di Stifone-Nera Montoro
I Monti di Amelia, situati nell’Italia Centrale, sono costituiti da formazioni calcaree appartenenti alla Serie Umbro-Marchigiana, alla Successione Umbro-Romagnola e alle Unità Toscane.
Nella dorsale è presente un acquifero regionale che drena da nord verso sud, contribuendo ad alimentare il gruppo sorgentizio di Stifone-Nera Montoro, caratterizzato da alte portate e salinità.
Nella zona settentrionale dei Monti di Amelia, i dati piezometrici indicano un flusso verso est, legato all’assetto geologico strutturale locale.
Durante il periodo 2006-2008, nei pozzi idropotabili profondi della zona settentrionale, è stata registrata una riduzione dei livelli piezometrici, dovuta a periodi di forte riduzione della pioggia e all’incremento dei prelievi.
La concentrazione di solfati nelle acque è aumentata del 35%, riconducibile al prelievo di acque bicarbonato-solfato-alcalino terroso con maggiore contenuto di solfati.
Il bilancio idrogeologico medio annuo mostra che i Monti di Amelia contribuiscono per non più del 15% alla portata totale del gruppo sorgentizio di Stifone-Nera Montoro.
Oltre all’area di alimentazione dei Monti di Amelia, sono necessari non meno di 1000 km² per giustificare l’insieme delle portate sorgentizie, che vanno ricercate nei Monti di Narni, nelle Dorsali Martana e Sabina e probabilmente nella zona meridionale dei Monti della Valnerina e/o nel flusso regionale dalle strutture carbonatiche dell’Umbria Nord-orientale.
Rimane da chiarire se il Monte Peglia e la parte settentrionale dei Monti di Amelia contribuiscono all’alimentazione delle sorgenti di base di Stifone-Nera Montoro, che nel complesso possono fornire al massimo una portata di 0.5 m³/s.
Uno studio del 2008 di LUCIO DI MATTEO, WALTER DRAGONI, & DANIELA VALIGI dell’Università di Perugia aggiorna le conoscenze sulla circolazione idrica sotterranea nella zona settentrionale della catena carbonatica Narnese-Amerina (Italia Centrale).
Nella dorsale è presente un acquifero drenante verso l’importante gruppo sorgentizio di Stifone-Nera Montoro.
Lo studio è focalizzato sulla struttura compresa tra il Nera ed il Lago di Corbara, denominata “Monti di Amelia”.
Il primo studio idrologico risale a Zoppi (1892), che valutò una portata superiore ai 10 m³/s.
Studi idrogeologici recenti hanno evidenziato che le sorgenti di Stifone-Nera Montoro sono il recapito finale di una complessa circolazione idrica sotterranea che interessa anche strutture idrogeologiche contigue alla catena Narnese-Amerina.
La catena Narnese-Amerina si sviluppa secondo direttrici NW-SE per circa 45 km, tra i bacini Plio-Pleistocenici del F. Paglia/F. Tevere ad ovest ed il bacino tiberino plio-pleistocenico ad est.
Questi depositi ricoprono terreni triassico-miocenici appartenenti alla Successione Umbro-Marchigiana, alla Successione Umbro-Romagnola ed alle Unità Toscane.
La struttura presenta un sistema complesso di accavallamenti, con presenza di doline e sistemi ipogei favoriti dalla scarsa acclività e dalla presenza di una fitta rete di fratture.
L’acquifero carbonatico è più profondo di quello marino e fluvio-lacustre. All’interno della struttura dei Monti di Amelia sono presenti poche sorgenti, alimentate da acquiferi sospesi emergenti al contatto tra il Complesso Marnoso-Siliceo-Calcareo e i Calcari Basali.
Le sorgenti di Stifone-Nera Montoro sono le più importanti della catena Narnese-Amerina, con portate non monitorate a causa di un articolato sistema di prelievi e rilasci idroelettrici ed industriali.
La portata totale del gruppo sorgentizio di Stifone-Nera Montoro non è inferiore a 13.0-13.5 m³/s.
Le acque del sistema sorgentizio di Narni-Stifone-Nera Montoro sono di tipo solfato-alcalino-terroso e cloruro-alcalino, non idonee per uso idropotabile.
Nel settore settentrionale dei Monti di Amelia sono stati perforati 7 pozzi e 2 piezometri, con acque idonee al consumo umano.
I livelli piezometrici indicano un flusso verso est con gradienti idraulici compresi tra 0.004 e 0.009.
A seguito della messa in funzione del campo pozzi de La Pasquarella, sono stati registrati decrementi nei livelli piezometrici, collegati alla riduzione della ricarica e all’aumento dei prelievi.
La concentrazione dei solfati è aumentata del 35%, corrispondente a un valore di 125 mg/l.
Il bilancio idrogeologico medio annuo mostra che i Monti di Amelia contribuiscono per non più del 15% alla portata delle sorgenti di Stifone-Nera Montoro.
Assumendo la ricarica stimata, le strutture idrogeologiche individuate in passato sono in grado di fornire una portata non superiore a 8 m³/s.
Questo suggerisce che l’area di ricarica delle sorgenti di Stifone-Nera Montoro dovrebbe essere non inferiore a 1000 km².
Rimane aperta la questione dell’individuazione delle ulteriori strutture che dovrebbero contribuire all’alimentazione delle sorgenti di Stifone-Nera Montoro.
In conclusione, la questione delle sorgenti di Stifone non è ancora risolta e richiede ulteriori dati idrometeorologici ed idrogeochimici.
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