Il contributo di Mario Marchetti e l’impatto economico sul territorio

Le Grotte di Frasassi, con la loro maestosa bellezza, non sono solo un tesoro naturale ma rappresentano anche un motore economico vitale per l’entroterra marchigiano.

La scoperta della “Grotta del Fiume” 76 anni fa da parte di Mario Marchetti, fondatore del Gruppo Speleologico Marchigiano di Ancona, ha segnato l’inizio di una nuova era per il Comune di Genga e per l’intera regione¹.

Marchetti, considerato uno dei padri della speleologia marchigiana, ha aperto la strada alla valorizzazione di una zona carsica allora quasi sconosciuta, trasformandola in una meta di rilievo internazionale per studiosi e appassionati di geologia¹.

La sua scoperta, sebbene meno celebrata rispetto alla successiva “Grotta Grande del Vento”, è stata cruciale per il riscatto economico della zona¹.

Oggi, le Grotte di Frasassi sono uno dei poli più importanti del turismo marchigiano, contribuendo significativamente all’economia locale.

L’indotto generato dalle grotte alimenta circa il 12% del PIL turistico regionale, dimostrando l’importanza di questo patrimonio non solo dal punto di vista naturalistico ma anche economico¹.

La proposta di dedicare una targa stradale a Mario Marchetti, in riconoscimento del suo contributo fondamentale, è un gesto di riconoscenza che sottolinea il legame indissolubile tra le scoperte speleologiche e il benessere economico di Genga e delle Marche¹.

Un simile atto simbolico renderebbe onore non solo a Marchetti ma anche a tutti gli speleologi italiani che hanno contribuito a rendere le Grotte di Frasassi un’attrazione di fama mondiale¹.

In un momento in cui si cerca di valorizzare ulteriormente le Grotte di Frasassi, anche attraverso la candidatura come patrimonio dell’UNESCO², è importante ricordare le radici di questo successo e l’impegno di coloro che hanno permesso di svelare al mondo le meraviglie nascoste sotto la superficie delle Marche¹.

¹: Fonte: Scintilena.com
²: Fonte: Scintilena.com


(1) Grotte di Frasassi: 75 anni fa la scoperta della “Grotta del Fiume” da …. https://www.scintilena.com/grotte-di-frasassi-75-anni-fa-la-scoperta-della-grotta-del-fiume-da-parte-del-fondatore-del-gruppo-speleologico-marchigiano-di-ancona/06/30/.
(2) Le GROTTE di FRASASSI siano patrimonio dell’UNESCO. https://www.scintilena.com/le-grotte-di-frasassi-siano-patrimonio-dellunesco/09/14/.
(3) Esplorazioni a Frasassi: Congiunzione Grotta del Fiume – Grotta Bella …. https://www.scintilena.com/esplorazioni-a-frasassi-congiunzione-grotta-del-fiume-grotta-bella-favorisce-laccesso-degli-studiosi-alla-caverna-delle-meraviglie/04/19/.

Fonte originale:

Giancarlo Cappanera su Facebook

76 anni fa, la scoperta della “Grotta del Fiume” di Frasassi.
PERCHE’ GENGA DOVREBBE INTITOLARE ALMENO CON UNA SEMPLICE TARGA STRADALE , IL LARGO ANTISTANTE L’ENTRATA DELLE GROTTE A MARIO MARCHETTI.
Il 28 Giugno di 76 anni fa, MARIO MARCHETTI fondatore del Gruppo Speleologico Marchigiano di Ancona e padre della Speleologia marchigiana, iniziò a donare a GENGA il suo gioiello più prezioso, la “Grotta del Fiume”, la parte inferiore del complesso carsico delle GROTTE di FRASASSI.

Egli fu un grande studioso della terra, il primo marchigiano che nel dopoguerra fece conoscere, non solo in Italia ma anche all’estero, la quasi sconosciuta zona carsica di San Vittore di GENGA che divenne talmente nota nel mondo scientifico tanto da essere poi visitata dai più importanti studiosi internazionali di geologia del mondo.

Questa scoperta, storicamente, è passata ingiustamente in secondo piano rispetto alla più nota del 25 settembre 1971 quando altri speleologi dello stesso Gruppo Speleologico Marchigiano del C.A.I di Ancona scoprirono la collegata e più famosa parte sovrastante dello stesso complesso carsico poi battezzata la “Grotta Grande del Vento”.

E’ bene perciò ricordare che l’avvenimento del quale fu protagonista Mario Marchetti è stato il punto di partenza fondamentale per il riscatto economico del Comune di Genga; infatti se le Grotte di Frasassi sono divenute uno dei poli più importanti del turismo marchigiano (alimentano con l’indotto circa il 12% del PIL turistico regionale) ed un vanto del nostro patrimonio naturalistico nazionale ciò è dovuto inizialmente a lui. Marchetti dovrebbe essere quindi ricordato non solo da tre generazioni di speleologi marchigiani ma anche e soprattutto dai tanti cittadini di GENGA che oggi beneficiano degli abbondanti frutti economici scaturiti dalle scoperte effettuate.

Sarebbe un atto di riconoscenza dal costo irrisorio ma di una grande valenza morale, un riconoscimento simbolico anche nei confronti di tutti gli speleologi italiani che hanno contribuito a fare di FRASASSI un’attrazione mondiale.

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