Cento anni fa venivano scoperte le grotte del Remeron. Un caso, una curiosità del parroco Don Luigi Tadini che insieme ai due amici Gigi Orrigoni e Luigi Vittorio Bertarelli, per primo vi si addentrò. Da allora, questo ingresso al complesso sistema carsico nascosto sotto il Campo dei Fiori continua ad attirare visitatori e scienziati: «È una ricchezza e un patrimonio che Salvatore Furia ebbe l’intuizione di voler preservare – ricorda Giuseppe Barra, presidente del Parco del Campo dei Fiori – sotto questo monte c’è un complesso sistema carsico che raccoglie l’acqua piovana, la stessa acqua che alimenta i nostri acquedotti per poi arrivare al lago».

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