Un Passo Avanti verso la Giustizia Ambientale nella Decisione della Camera dei Deputati
Il rifiuto della pista da Bob a Cortina: un passo avanti per noi e per l’ambiente – di Marina Abisso
Nelle aule della Camera dei Deputati è suonata la campana della giustizia ambientale : è stato dato voto favorevole all’ordine del giorno presentato da alcune forze politiche.
Si era chiesto di dare lo stop alla costruzione della pista da bob a Cortina.
La decisione è stata approvata, con la modifica di “valutare siti diversi da Cortina”: questo non vuol dire accettare la messa a disposizione della posta di Innsbruck, ma è comunque un inequivocabile impegno di fermare il devastante progetto bob.
La notizia è volata sui canali social, a dimostrazione che le prese di posizioni comuni, se volte ad un obiettivo condiviso e chiaro, possono davvero apportare un cambiamento significativo agli eventi.
Questo, anche in un caso simile, dove la volontà politica pareva ormai ferma sulle posizioni distruttive.
Quindi è davvero possibile a chi ama l’ambiente sfidare il paradigma economico, rendere obsoleto il concetto che sia possibile consumare inutilmente il suolo, mix di risorse economiche e ambientali che appartiene a tutti.
Va bene, la discussione sulla costruzione dell’impianto a Cortina è emersa non tanto dalla volontà di abbracciare un cambiamento positivo, ma a causa della gestione fallimentare, tra errori e ritardi e ottusità, dell’intero progetto.
Accogliamo però il buono, dato che, in fondo, Cortina, prescelta per i Mondiali di sci a seguito di rinunce eccellenti, ha visto un susseguirsi di violazioni ambientali: il comune di Cortina, il Ministero dell’Ambiente e la Fondazione Dolomiti UNESCO avevano varato una Carta Verde di Cortina, documento che avrebbe dovuto sancirne la piena sostenibilità, sotto il punto di vista dei consumi energetici, mobilità e del rispetto del paesaggio.
L’appuntamento con il Mondiale ha violato questo, con molti altri documenti di valenza internazionale: la Convenzione delle Alpi, nei protocolli relativi a Turismo, Foreste, Difesa dei suoli, Beni naturali e Paesaggio e Trasporti, per dirne uno.
E poi la Carta di Courmayeur e diversi punti dell’Agenda 2030, là dove si parla di crescita duratura e inclusiva, di comunità sicure e sostenibili, del dovere di definire le azioni immediate per combattere il cambiamento climatico e arginare gli effetti dei disastri naturali, infine di proteggere, ristabilire e promuovere l’utilizzo sostenibile delle foreste, fermando il degrado del territorio.
Un passo, però, riconosciamolo, almeno un passo è stato fatto.
Difficilmente l’Italia si farà pioniera di una nuova era di sostenibilità, ma la rinuncia approvata è già un avanzamento verso la connessione tra le reali esigenze di paese vulnerabile con le sfide climatiche in atto.
È un po’ piu accesa, ora, la speranza di una maggiore lungimiranza nelle decisioni che riguardano ambiente e patrimonio collettivo.
Marina Abisso
Vice presidente CAI TAM LPV
Speleo Club Ribaldone
Speriamo invece che il governo non si faccia abbindolare da quattro proposte e vada avanti con la pista di cortina senza tradire il meraviglioso progetto iniziale!
Tanto Cortina è già rovinata di suo, concordo, una schifezza in più non farà la differenza, verranno spesi inutilmente soldi in un posto dove già ne girano tanti.
l’pocrisia innanzitutto! Cortina è la località più manomessa da ville, villine, villette. Non parliamo poi delle piste da sci con sopra e sottopassaggi e teleferiche,cabinovie,