Mercoledì 21 Febbraio
ore 20:45
Palafenderl
via San Gottardo, 91
Vittorio Veneto
INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento dei posti disponibili
Alessio Fileccia ed Igor Palamin
Presentazione
La risorgenza del Meschio è una delle maggiori sorgenti carsiche della valle Lapisina e si apre nei pressi dell’abitato di Savassa Alta, poco più a nord di Vittorio Veneto.
In passato la sorgente è stata utilizzata per alimentare la fontana del borgo ed a scopo potabile, mentre dagli anni ’60 le sue acque sono state regimate per la produzione di energia elettrica presso la piccola centrale di Savassa, sulla strada statale Alemagna.
Esternamente la risorgenza si presenta con un piccolo laghetto dalle acque cristalline immerso nella natura, ed è alimentato dalle acque che escono da una grotta subacquea che si inoltra per decine di metri all’interno del Col Visentin.
Le esplorazioni
Le prime esplorazioni speleo subacquee della grotta sommersa risalgono agli anni ’70, quando alcuni sommozzatori trevigiani riuscirono a raggiungere la base di un pozzo aereo invaso però dalle acque in caduta di una potente cascata.
E’ solo agli inizi degli anni ’90 che per la prima volta, durante un periodo di magra eccezionale, vengono risaliti in artificiale i 30 metri del pozzo fino al raggiungimento di un lago pensile, sceso in immersione all’epoca, per circa una ventina di metri.
Si dovranno attendere altri 30 anni per poter riportare la luce fino al lago interno del Meschio, cioè l’estate del 2022, quando le condizioni di straordinaria siccità hanno permesso ad una squadra di speleologi veneti di poter armare una nuova risalita del pozzo, potendo raggiungere per documentare per la prima volta sia la bella forra pensile in testa al pozzo, sia il lago interno alla sorgente con il suo secondo sifone, sceso in immersione nuovamente fino alla profondità di -30 metri.
La presentazione
Durante la presentazione verranno esposti i principali risultati delle più recenti ricerche idrologiche inerenti la sorgente, e proiettati i video sia dei lavori di risalita del pozzo cascata, che dell’immersione subacquea nel lago pensile interno alla risorgenza del Meschio.
Info:
Un quarto lago nella Val Lapisina?
Sembra quasi un’inverosimile leggenda, eppure è proprio ciò che emerge dalle recenti esplorazioni speleologiche condotte nelle viscere del Monte Visentin, in Veneto.
Un lago segreto, alimentato da acque cristalline e custodito da una cascata che cela una patina di materiale organico, il cui mistero attende di essere svelato.
Alla scoperta di un mondo sommerso
L’incredibile scoperta si deve all’intrepido esploratore speleosub Igor Palamin, che tra il 2012 e il 2020 ha raggiunto per la prima volta il sifone terminale della grotta subacquea delle sorgenti del Meschio, immergendosi fino a -32 metri di profondità.
Un’impresa che ha aperto nuovi orizzonti, svelando l’esistenza di un lago pensile, sospeso nelle profondità del monte.
Un enigma affascinante
Le acque del lago, seppur cristalline, presentano una misteriosa patina nera sulla cascata, che lascia presagire la presenza di materiale organico in decomposizione.
Un enigma che si intreccia con l’assenza di fauna e flora nel lago, ad eccezione di qualche vermetto nel laghetto esterno.
Un ecosistema enigmatico che alimenta la curiosità degli scienziati e stuzzica l’immaginazione.
Un’esplorazione ricca di sfide
Proseguire oltre il sifone e svelare i segreti del lago pensile rappresenta il sogno di Palamin e degli altri esploratori.
Un’impresa non priva di sfide, ostacolata da cunicoli angusti e profondità inesplorate.
Ma la tenacia e la passione per la scoperta spingono gli speleologi a superare ogni limite, con l’obiettivo di svelare l’origine di queste acque cristalline e la natura di questo ecosistema unico.
Un progetto di ricerca ambizioso
L’esplorazione del lago pensile del Visentin non è solo un’avventura speleologica, ma un vero e proprio progetto di ricerca scientifica.
Grazie alla collaborazione con la Federazione Speleologica Veneta, sono stati effettuati prelievi dell’acqua del lago che sono attualmente in fase di analisi.
L’obiettivo è quello di ricostruire la storia geologica del lago, comprenderne l’origine e l’idrologia, e svelare i segreti della misteriosa patina nera.
Un invito alla scoperta
Le ricerche sul lago pensile del Visentin sono solo all’inizio e promettono di riservare nuove sorprese e scoperte.
La serata del Cai vittoriese, in programma il 21 febbraio 2024 al Palafenderi, sarà un’occasione per conoscere da vicino questa affascinante storia di esplorazione.
Interverranno Igor Palamin, che condividerà la sua esperienza di esploratore, e Alessio Fileccia, esperto di carsismo e idrogeologia, che fornirà una chiave di lettura scientifica del fenomeno.
Un patrimonio da esplorare e preservare
La scoperta del lago pensile del Visentin rappresenta un importante passo avanti nella conoscenza del territorio e del suo patrimonio geologico.
Un patrimonio da esplorare con rispetto e attenzione, per comprenderne appieno i segreti e preservarne la bellezza incontaminata.
La collaborazione tra speleologi, scienziati e istituzioni locali è fondamentale per garantire un futuro sostenibile a questo luogo magico e misterioso.
L’invito è rivolto a tutti gli appassionati di natura, speleologia e misteri: la serata del Cai vittoriese sarà un’occasione per immergersi in un’avventura scientifica senza precedenti, alla scoperta di un lago che custodisce gelosamente i segreti del tempo.