Le notizie rimbalzano impazzite, dal tg, alla radio, ai giornali, ogni giornalista si arrangia a dare una notizia, probabilmente anch’io sto scrivendo molte fregnacce perchè non riesco a capire bene cosa stia succedendo.
Chissà se riusciremo ad essere meno approssimativi: Prima di tutto c’e’ una cosa da dire, purtroppo sono morti due ragazzi ungheresi.
Erano stati al complesso Gortani-Davanzo sul Monte Bila Pec del massiccio del Canin. La spedizione era composta complessivamente da dieci speleologi che avevano deciso di effettuare una uscita abbastanza lunga con campi interni, significa che i dieci erano attrezzati per rimanere in grotta per molti giorni e raggiungere parti anche molto profonde; gli ungheresi esplorano da moltissimi anni quella grotta, su internet nella gazzetta dello speleologo dell’edizione luglio del 1997 una notizia di ungheresi che hanno effettuato una puntata esplorativa in estate, senza esito.
Gli speleologi esplorano e rilevano, disegnano e misurano, fanno analisi chimiche sulle acque, studiano la fauna delle grotte… Gli ungheresi sono andati lassù a fare questo.
I primi tre escono dopo un paio di giorni, la loro storia ormai è cronaca, vengono travolti da una prima valanga, cercano di scendere a valle ma verso le una di notte vengono travolti da un’altra valanga che ha un fronte di 500 metri. Due purtroppo muoiono, sono Attila Szabo, di 33 anni, e Anna Erdei, di 30, si salva solo Kriston Szilard, di 34 anni che riesce a raggiungere il centro abitato e a chiedere l’intervento dei soccorsi.
I soccorritori trovano i corpi alle otto di mattina.
Degli altri sette speleologi nessuno sa niente, e i sette dentro stanno effettuando la loro normale attività esplorativa. La sera escono altri tre speleologi e trovano ad aspettarli l’elicottero del soccorso che li accompagna a valle per evitargli il pericolo di altre valanghe.
Le condizioni atmosferiche fuori peggiorano, ma dentro sicuramente non cambia molto, probabilmente il quartetto uscirà solo a fine settimana, sono attrezzati per un lungo soggiorno, non sono bloccati o intrappolati, non c’e’ la necessità di andarli a soccorrere perchè in questo momento non hanno bisogno di niente. I soccorsi decidono di entrare per andare incontro ai 4. Non si capisce più bene se siano entrati oppure no, io non riesco ad avere notizie ufficiali del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico che comunque è impegnato nel soccorso in questo momento tutto il resto è relativo.
In Italia, vuoi per cancellare il ricordo della maglietta di calderoli (volutamente scritto in minuscolo), vuoi per farci dimenticare che i giornalisti ci hanno allarmato in maniera impressionante con la storia dell’aviaria, adesso ci allarmano con la faccenda degli speleologi. Sui tg hanno detto tutto e il contrario di tutto: 4 speleologi intrappolati che non avranno problemi finchè avranno cibo e lampade AL CARBONIO!!! a sufficienza, semmai le lampade sono a carburo, scintilena (acetilene) docet, e poi mi piacerebbe fare una stima di quanti speleologi ogni fine settimana se ne vanno in grotta e non si sa niente di loro finche’ non usciranno da soli, butto la un numero: 1000 speleologi ogni fine settimana in ogni parte d’Italia. Ma si sa, i giornali devono vendere, e tutti i giorni mia madre a pranzo mi dirà: “Senti?!, quei quattro ancora non l’hanno ritrovati!!!” E invece quei quattro saranno forse un pò stanchi, ma staranno incredibilmente bene perchè avranno dimenticato per una settimana tutto quello che stà succedendo fuori, magari se ne usciranno con nuove scoperte, centinaia di metri di nuove gallerie rilevate, magari chissà, anche un meno mille, perchè il Gortani va giù 900 metri, e non è un buco dritto come molt penserebbero; ho trovato una specie di rilievo, in 3D:
Ma credo che sia solo una parte del Complesso del canin, dall’Umbria io non ne so molto delle grotte friulane, ma i rilievi aiutano, e questo di seguito è praticamente una sezione di quello che sono le grotte sul canin, fatto proprio da ungheresi…
E i quattro se ne stanno in un punto imprecisato di questa mappa, adesso fermiamoci un attimo, sono morti due ragazzi, due speleologi. Gli altri quando usciranno apprenderanno la triste notizia, ma per favore non diciamo tante fregnacce perchè non è il caso.
C’e’ da dire che non sono degli sprovveduti, che sono dei professionisti, che anche uscire a guppi di tre è segno di chiara visione di come andare in grotta, tre è il numero minimo che consente di andare in sicurezza, se si fa male uno non viene lasciato solo e l’altro va fuori a chiamare i soccorsi. Purtroppo però quando si entra in grotta non si sa mai cosa si può trovare quando si esce dopo parecchi giorni.
Una notizia dell’Ansa in questi ultimi minuti fa sapere che i soccorsi sono arrivati al campo base di -200 ed hanno incontrato due dei quattro speleologi ancora in grotta; l’uscita è prevista per domani.