Nuovi dati per pianificare le future missioni umane sul Pianeta Rosso
La NASA ha rilasciato una versione aggiornata della mappa delle probabili zone di Marte ricche di ghiaccio d’acqua nel sottosuolo.
Il progetto SWIM (Subsurface Water Ice Mapping), finanziato dall’agenzia spaziale statunitense, ha integrato nuovi dati provenienti dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter nelle mappe precedentemente elaborate.
In particolare, le immagini ad altissima risoluzione della fotocamera HiRISE hanno consentito di affinare l’individuazione delle aree dove la presenza di ghiaccio sotterraneo appare più probabile.
Queste risorse idriche, se confermate, potrebbero rivelarsi fondamentali per sostenere future missioni con equipaggio sul Pianeta Rosso.
Il ghiaccio infatti rappresenterebbe una fonte primaria di acqua potabile e un ingrediente chiave per la produzione di propergoli.
Inoltre, il suo studio permetterebbe di acquisire preziose informazioni sul clima passato di Marte.
La nuova mappa fornisce indicazioni più precise sui siti di atterraggio ideali, individuando aree ottimali nelle latitudini medie settentrionali dove le temperature superficiali risulterebbero più miti e l’accesso alle risorse idriche sottosuperficiali facilitato.
Parallelamente, gli scienziati sperano che i nuovi dati possano aiutare a comprendere meglio la distribuzione irregolare del ghiaccio marziano e l’evoluzione climatica del pianeta nel corso della storia.
Le informazioni saranno cruciali per la progettazione della prossima generazione di missioni spaziali dirette verso il quarto pianeta del Sistema Solare.
La NASA localizza il ghiaccio su Marte con questa nuova mappa
La mappa potrebbe aiutare l’agenzia a decidere dove atterrare i primi astronauti sul Pianeta Rosso.
Più acqua disponibile, meno missioni dovranno portarne con sé.
Il ghiaccio sepolto sarà una risorsa vitale per le prime persone a mettere piede su Marte, servirà come acqua potabile e ingrediente chiave per il carburante dei razzi.
Ma sarà anche un obiettivo scientifico di grande importanza: un giorno astronauti o robot potrebbero perforare nuclei di ghiaccio come fanno gli scienziati sulla Terra, svelando la storia climatica di Marte ed esplorando possibili habitat (passati o presenti) per la vita microbica.
La necessità di cercare ghiaccio sottosuperficiale nasce dal fatto che l’acqua liquida non è stabile sulla superficie marziana: l’atmosfera è così sottile che l’acqua si vaporizza immediatamente.
Ci sono abbondanti quantità di ghiaccio ai poli marziani – principalmente composto di acqua, anche se è possibile trovare anidride carbonica, o ghiaccio secco – ma quelle regioni sono troppo fredde per far sopravvivere astronauti (o robot) per lungo tempo.
Ed è qui che entra in gioco il progetto di mappatura del ghiaccio sotterraneo finanziato dalla NASA, chiamato SWIM. SWIM, acronimo di Subsurface Water Ice Mapping, ha recentemente rilasciato il suo quarto set di mappe, le più dettagliate fin dall’inizio del progetto nel 2017.
Guidato dal Planetary Science Institute di Tucson, Arizona, e gestito dal Jet Propulsion Laboratory della NASA nel sud della California, SWIM raccoglie dati da diverse missioni NASA, tra cui il Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), il Mars Odyssey 2001 e il Mars Global Surveyor, attualmente inattivo.
Utilizzando una combinazione di set di dati, gli scienziati hanno identificato i luoghi più probabili in cui trovare ghiaccio marziano accessibile dalla superficie per future missioni.
Gli strumenti presenti su queste sonde spaziali hanno rilevato ciò che sembrano masse di ghiaccio sotterraneo lungo le medie latitudini di Marte.
Le medie latitudini settentrionali sono particolarmente interessanti perché hanno un’atmosfera più densa rispetto alla maggior parte delle altre regioni del pianeta, rendendo più facile rallentare un veicolo spaziale in discesa.
I siti di atterraggio ideali per gli astronauti sarebbero una zona ideale al limite più meridionale di questa regione, abbastanza a nord per la presenza di ghiaccio, ma abbastanza vicina all’equatore per garantire le temperature più calde possibili per gli astronauti in una regione ghiacciata.
“Se invii esseri umani su Marte, vuoi avvicinarli il più possibile all’equatore“, ha detto Sydney Do, responsabile del progetto SWIM al JPL.
“Più energia risparmi per mantenere caldi gli astronauti e le loro attrezzature di supporto, più energia avrai per altre cose di cui avranno bisogno“.
Le iterazioni precedenti della mappa si basavano su immagini a bassa risoluzione, radar, mappatori termici e spettrometri, che possono fornire indizi sul ghiaccio sepolto ma non confermare apertamente la sua presenza o quantità.
Per questa ultima mappa SWIM, gli scienziati si sono affidati a due telecamere ad alta risoluzione a bordo del MRO.
I dati della Context Camera sono stati utilizzati per perfezionare ulteriormente le mappe dell’emisfero nord e, per la prima volta, i dati di HiRISE (High-Resolution Imaging Science Experiment) sono stati incorporati per fornire la prospettiva più dettagliata possibile del confine del ghiaccio, il più vicino possibile all’equatore.
Gli scienziati utilizzano abitualmente HiRISE per studiare i crateri d’impatto recenti causati da meteoroidi
Fonte notizia originale e crediti: https://mars.nasa.gov/news/9502/nasa-is-locating-ice-on-mars-with-this-new-map/?utm_source=iContact&utm_medium=email&utm_campaign=nasas-mars-public-engagement-team&utm_content=DRAFT-20231113-MarsNewsletter