Dopo 8 anni di ricerche e fatiche, gli speleologi di Varese questo fine settimana hanno raggiunto il loro obiettivo e sono riusciti a dare un secondo ingresso alla Grotta Mattarelli.

L’apertura del secondo ingresso

Dopo anni di ricerche e fatiche, gli speleologi di Varese questo fine settimana hanno raggiunto il loro obiettivo e sono riusciti a dare un secondo ingresso alla Grotta Mattarelli. Lo comunicano nella loro pagina Facebook: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid035B1Yf889yJ58CCT2VrDNcsb7V3hHicVXaMNtF29ieoz4vEZ3gEgQ8LKuMSiUNhsBl&id=100064654603571

Nei giorni scorsi in un articolo anche La Scintilena si era occupata di questa interessante esplorazione: https://www.scintilena.com/modello-3d-di-mattarelli-manca-un-metro-al-secondo-ingresso/02/13/

Secondo la ricostruzione 3D, in campo dei Fiori mancava solo un metro di risalita per arrivare in superficie.

Ed eccoli lì, gli speleologi di Varese, in queste foto che diverranno ‘storiche’, in attesa di un resoconto scritto.

Le ultime esplorazioni della Grotta Mattarelli

Gli esploratori erano arrivati a pochi metri dalla superficie. A confermarlo, oltre alla presenza di radici e uova di ragno, è il modello 3D della grotta.

Anche l’ARTVA, l’attrezzatura per ricerca dispersi in valanghe, confermava la vicinanza con la superficie.

Gli speleologi del Gruppo Speleologico CAI Varese in Campo dei Fiori hanno risalito metro dopo metro, camino dopo camino, la Grotta dei Mattarelli, fino a raggiungere la superficie nel punto più lontano della grotta.

Nelle scorse settimane gli esploratori avevano raggiunto la sommità della risalita dei bastioni, più di 150 metri di pozzi e gallerie che puntavano verso l’alto.

Sette anni fa la scoperta dell’Abisso Mattarelli

La grotta dei Mattarelli è stata scoperta dagli stessi speleologi varesini nel 2016, quando il Campo dei Fiori riprese dopo lungo tempo a dare soddisfazione agli appassionati di speleologia.

L’ingresso si trova in territorio comunale di Barasso, nella parte alta del versante meridionale del massiccio.

Dopo lo stretto ingresso, una serie di passaggi in frana rendono il percorso assai difficoltoso e percorribile solo da speleologi esperti.

Seguono tre tratti verticali di una trentina di metri ciascuno, quindi una galleria che scende verso Sud, percorsa da un torrente sotterraneo, per centinaia di metri.

Alcune gallerie sono ricchissime di stalattiti e stalagmiti, di varie forme.

Un tratto della grotta è inoltre costellato di fossili (foto sopra), soprattutto ammoniti e crinoidi: sembra una galleria di un museo di storia naturale.

Complimenti per la perseveranza agli speleologi del Gruppo Speleologico CAI Varese

Belle notizie dalla Grotta Mattarelli, Monte Campo dei fiori, Varese. di Alessandro Bertoni

Scrivo a nome del gruppo speleo di Varese, avendo avuto un ruolo marginale in questa vicenda: mi hanno finalmente fatto sentire vecchio ed è una soddisfazione!

Durante le passate vacanze di natale sono riprese le attività in questa grotta, dopo una sospensione triennale data dalla pandemia e dalla concorrenza di neve, torrenti etc.

L’obiettivo era riprendere le esplorazioni verso Nord, verso la cima della montagna, stimolati anche dai dati ottenuti con i data logger che evidenziano variazioni stagionali di temperatura, anche se lievi, effetto di una relativa vicinanza di un secondo ingresso.

La rivisitazione  di un camino un pò sfigato lasciato lì da disarmare per via di una finestra, ha dato il via alle esplorazioni: la finestra non era quella  buona, ma da lì, con un traverso aereo, è stata raggiunta un altra risalita da cui parte una bella galleria, denominata Ortomio  per via dell’ampia distribuzione di concrezioni a cavolfiore e a fiamma, segno distintivo delle principali gallerie di Mattarelli.  A seguire un’alternanza di  risalite e gallerie, anche di grosse dimensioni, fino ai Bastioni, due camini paralleli separati da un setto roccioso, che rappresentano l’attuale limite, circa  150 m più in alto del punto di partenza. 

Un camino laterale richiama l’attenzione degli esploratori, anche a causa delle  tracce sulle pareti e sul fondo di importanti flussi idrici: il Camino del pipistrello. In cima tracce di vicinanza della superficie: lombrichi, uova di ragno, moscerini.  Rilievo e GPS alla mano viene fatta la ricerca in superficie in una valletta apparentemente anonima. Torna utile l’utilizzo di ARVA, uno dentro ed uno fuori, che funzionano! Segnalano inizialmente distanza ancora notevole, 29 m , ma all’interno viene risalito un ulteriore camino, sovrastato da frana a blocchi. L’eccitazione sale, viene provato con successo anche il collegamento con radioline. Il punto in superficie viene individuato nell’alveo di un canalone;  ormai la distanza è 2 m.  Onde evitare rumori in superficie, viene utilizzata con successo la tecnica dei punciotti, ovvero dei cunei simili a quelli da cava, efficaci, ecologici e silenziosi. Ieri pomeriggio finalmente una mano spunta dal sottosuolo per ricevere in cambio del cibo e del vino: secondo ingresso aperto.

Il nuovo ingresso ha la quota di quello precedente, ma permette di evitare i pozzi in frana che caratterizzano il primo tratto della grotta. E’ anche un buon punto di partenza per continuare la risalita verso la cima della montagna, dove un un po’ di principesse (Uno, Uno nord, Shangai,  Fulmini, Fratturaccia) attendono l’incontro con la regina. Al momento in Mattarelli sono stato esplorate circa 600 m di nuove gallerie, lo sviluppo  si avvicina ai 6 km.

La sequenza di emozioni di questi due mesi, supportata dall’ingegno, è stata frutto di un’attività collettiva ampiamente partecipata, come non succedeva da tempo,  e ben rappresentata sulla chat interna, che ha contribuito a creare l’aizzamento.. I più costanti sopra e sotto terra: Simon Beatrice, Peter Lindner, Marco Bertoni, Massimo Loriato, Andrea  Tosello, Greg Mondini.