La Grotta della Vecchia Diga è un complesso carsico di eccezionale interesse, situato nella Riserva Naturale della Forra del Cellina, a 483 metri di altezza sulla destra orografica del Torrente Cellina, alle pendici del Montelonga.

Con uno sviluppo di 1388 metri e una profondità di circa 80 metri, la grotta è composta da una serie di gallerie intercomunicanti con un andamento prevalentemente orizzontale, che in alcuni tratti possono allagarsi per la salita dell’acqua nella zona attiva.

La Grotta della Vecchia Diga è stata oggetto di esplorazioni speleologiche, speleosubacquee, di ricerche scientifiche, biospeleologiche e anche idrogeologiche. Dal punto di vista faunistico, la grotta ospita una fauna cavernicola estremamente ricca e varia, con ben 5 specie diverse di coleotteri del genere Orotrechus e altrettante specie di coleotteri Cholevidi.

Dal punto di vista geologico-geofisico, la grotta è stata una stazione geofisico-geodetica ipogea per alcuni anni, gestita dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Trieste. Gli strumenti installati erano una coppia di clinometri, molto sensibili per la misura dei terremoti e delle maree terrestri.

La grotta è molto ricca di concrezioni e sono presenti molti fossili, come molluschi a Rudiste, sul soffitto di una delle gallerie, tra i più belli della zona, che testimoniano un mare caldo tropicale poco profondo cretacico, simile alle attuali Bahamas.

La scoperta della grotta risale al 1952, durante la costruzione della Diga di Barcis, da parte dell’ing. Corradino Corrado. Oggi la grotta è chiusa al pubblico, ma resta di facile accesso e visitabile solo se accompagnati da personale esperto, gestita dal Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, a cui bisogna chiedere il permesso.

Nel settembre 2013 è stato pubblicato il libro “Le acque del Cellina e la Grotta della Vecchia Diga”, a cura dell’Unione Speleologica Pordenonese CAI, che raccoglie le conoscenze maturate sulla Grotta della Vecchia Diga fino ad oggi.

La Grotta della Vecchia Diga rappresenta un tesoro naturale da preservare e tutelare, un luogo unico nel suo genere che merita di essere conosciuto e apprezzato per il suo valore scientifico, geologico e faunistico.

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