Il Dio Mitra: Un Culto Esoterico dell’Impero Romano Riscoperto
Ispirato da un post su Facebook di Dino Cafagna sulla pagina ‘Misteri & Meraviglie del Carso’
A Trieste, una scoperta archeologica risalente al 1963 ad opera di speleologi locali ha svelato i segreti di una grotta unica nel suo genere.
Situata nei pressi del Fiume Timavo, la grotta del dio Mitra si presenta come un affascinante tesoro del passato romano, risalente al II-V secolo dopo Cristo.
Rappresenta un tempietto ipogeo, creato utilizzando una cavità naturale e dedicato a una divinità d’origine orientale.
Il dio Mitra, importato dalle regioni orientali dell’Impero dai legionari romani, era una figura affascinante che presentava notevoli somiglianze con il cristianesimo dell’epoca.
Il culto di Mitra prometteva una vita migliore dopo la morte, abbracciava il monoteismo e celebrava rituali di purificazione attraverso l’acqua.
Inoltre, la condivisione del pane e del vino era parte integrante delle pratiche religiose mitraiche.
Questo culto esoterico, riservato esclusivamente agli uomini, conquistò rapidamente popolarità, soprattutto tra i militari romani che lo consideravano un modello da seguire.
L’interno della grotta rivela frammenti di due rilievi in calcare che narrano il sacrificio di un toro da parte di un giovane Mitra vestito all’orientale.
Questo atto di tauroctonia, accompagnato dal flusso di sangue che inonda il terreno, simboleggiava prosperità e benessere per l’umanità.
La posizione strategica del tempio aggiunge ulteriore fascino alla scoperta.
Costruito nei pressi del Lacus Timavi, era circondato da importanti elementi simbolici e pratici dell’epoca.
Le risorgive del Timavo, fonte d’acqua misteriosa che sgorgava dalle profondità delle rocce, erano considerate sacre sia dagli abitanti della regione che dai romani.
Inoltre, la vicinanza alla via Gemina, una importante arteria di comunicazione frequentata da mercanti, soldati e funzionari romani, conferiva al tempio un’importanza strategica.
Non lontano dal tempio, si trovava anche il porto di Santo Giovanni in Tuba, che favoriva gli scambi commerciali con i principali porti romani.
La zona circostante ospitava altri templi dedicati a divinità romane, come Spes Augusta, Diomede e Saturno.
Questo affascinante complesso religioso testimonia l’importanza di questa regione come punto di incontro tra il mondo romano e quello illirico.
La datazione precisa del tempio è stata resa possibile grazie al ritrovamento di 470 monete utilizzate come offerte rituali.
Purtroppo, come molti altri templi pagani dell’epoca, il tempio del dio Mitra subì la distruzione da parte del cristianesimo, che diventò la religione di Stato sotto il regno di Teodosio.
Le reliquie dei Santi Giovanni Battista, Giovanni l’Evangelista, Stefano, Biagio, Giorgio e Lorenzo trovarono successivamente dimora in una basilica paleocristiana eretta nelle immediate vicinanze.
Oggi, la grotta del dio Mitra continua a incantare gli studiosi e gli appassionati di storia.
Oltre ai rilievi originali, all’interno si possono ammirare copie e calchi di questi preziosi reperti, meticolosamente ricomposti per restituire l’immagine dell’antico tempio.
Non lontano dalla grotta, sul monte Hermada, si possono ancora osservare i “solchi scavati”, testimonianza tangibile della via Publica, un’antica strada romana utilizzata sia per scopi bellici che commerciali.
La grotta del dio Mitra continua a essere oggetto di studi e ricerche che cercano di svelare ulteriori dettagli sul culto di Mitra e sulle connessioni tra Oriente e Occidente nell’antichità.
La sua posizione geografica, ricca di significato simbolico e strategico, contribuisce a rendere questa scoperta unica nel suo genere.
Mentre gli archeologi continuano a esplorare e a interpretare il significato di questa meravigliosa grotta, il tempio del dio Mitra rimane un testimone silenzioso di un passato affascinante e complesso.
La sua storia ci ricorda l’influenza e l’interazione delle diverse culture e religioni che si sono intrecciate nell’antica Roma, lasciandoci un’eredità di conoscenza e mistero da scoprire e preservare per le generazioni future.
La distruzione dei templi pagani
La distruzione dei templi pagani, inclusi quelli dedicati al culto di Mitra, fu in gran parte il risultato della trasformazione dell’Impero Romano da uno stato pagano a uno stato cristiano.
Questo processo di cristianizzazione ebbe luogo nel corso dei secoli IV e V d.C.
Ci furono diversi fattori che contribuirono alla distruzione dei templi pagani:
- Conversione all’Impero: L’imperatore romano Costantino il Grande si convertì al cristianesimo nel IV secolo d.C. e successivamente promosse l’accettazione del cristianesimo all’interno dell’Impero. Questo cambiamento politico portò all’adozione ufficiale del cristianesimo come religione di Stato.
- Decreti e leggi: I successori di Costantino emisero vari decreti e leggi che proibivano il culto pagano e promuovevano il cristianesimo. Ad esempio, l’editto di Tessalonica del 380 d.C., emesso dall’imperatore Teodosio I, dichiarò il cristianesimo come unica religione legale dell’Impero e vietò il culto pagano.
- Deterioramento delle pratiche pagane: Con l’aumento del numero di convertiti al cristianesimo, le pratiche pagane persero gradualmente il loro sostegno e la loro popolarità. I templi pagani persero finanziamenti e sostenitori, rendendo difficile il loro mantenimento.
- Conversione dei templi in chiese cristiane: In molti casi, i templi pagani furono convertiti in chiese cristiane. Gli elementi architettonici e le strutture dei templi furono adattati o sovrapposti per adattarsi alle nuove pratiche religiose.
- Iconoclastia: Nel corso dei secoli V e VI d.C., ci furono anche episodi di iconoclastia, un movimento che promuoveva la distruzione delle immagini e delle icone religiose. Questo incluse la distruzione di statue e rilievi all’interno dei templi pagani.
In sintesi, la distruzione dei templi pagani come quello del dio Mitra fu il risultato della crescente predominanza del cristianesimo nell’Impero Romano e delle politiche dei governanti cristiani che promuovevano la conversione e la soppressione delle pratiche religiose pagane.
La scomparsa del culto di Mitra
La distruzione dei templi pagani, compresi quelli dedicati al culto di Mitra, ebbe conseguenze significative per la religione di Mitra stessa. Ecco alcune delle principali conseguenze:
- Soppressione del culto: La distruzione dei templi pagani comportò la soppressione del culto di Mitra e di altre religioni pagane. Le pratiche religiose e i riti mitraici furono vietati e perseguitati, con la conseguenza che il culto di Mitra andò rapidamente in declino.
- Perdita di strutture sacre: La distruzione dei templi pagani significò la perdita delle strutture fisiche che rappresentavano il punto focale delle pratiche religiose dei mitraici. Queste strutture, spesso ricche di simbolismo e arte sacra, andarono perdute, rendendo difficile la continuità del culto di Mitra.
- Conversione dei fedeli: Molti fedeli del culto di Mitra si convertirono al cristianesimo in seguito all’adozione del cristianesimo come religione di Stato. L’oppressione e la persecuzione dei mitraici potrebbero averli spinti a cercare protezione e accettazione all’interno della nuova religione dominante.
- Perdita di testi sacri: Gran parte delle conoscenze sul culto di Mitra si basa su testi e manoscritti che sono andati perduti nel corso dei secoli. La distruzione dei templi e delle biblioteche pagane comportò la perdita di importanti testi sacri e documenti che potrebbero aver contenuto informazioni preziose sulle credenze e le pratiche mitraiche.
- Assimilazione e sincretismo: In alcuni casi, elementi del culto di Mitra furono assimilati nel cristianesimo. Ad esempio, il simbolismo del sacrificio del toro nel mitraismo potrebbe aver influito sull’iconografia del cristianesimo, come l’immagine di Gesù come “Agnello di Dio”. Tuttavia, questa assimilazione non mantenne il culto di Mitra come entità distinta e autonoma.
In definitiva, la distruzione dei templi pagani e la soppressione del culto di Mitra portarono alla sua scomparsa come religione organizzata e influente.
Rimane come un ricordo affascinante dell’antico mondo romano, ma gran parte della sua pratica e della sua conoscenza sono andate perdute nel corso dei secoli.
Fonte: https://www.facebook.com/groups/620672551355278/permalink/6942130389209431/