Un’esperienza unica al mondo, tra sfide e scoperte
Un anno fa, Beatriz Flamini ha compiuto un’impresa straordinaria: ha vissuto per 500 giorni in una grotta, la GL50, situata nel comune di Gualchos, in Spagna.
La grotta, scoperta nel 1981 dal Grupo de Actividades Espeleológicas de Motril, è stata recentemente segnalata con una targa e un sistema NFC, che consente di memorizzare e consultare informazioni tramite dispositivi dotati di tale tecnologia.
Beatriz, soprannominata “Bea”, ha accettato la sfida di tornare nella grotta, accompagnata dai membri del GAEM e da un giornalista e un cameraman di Primera Plana.
L’avventura è iniziata la sera prima, sulla spiaggia di Motril, al Sunahra Beach Club, dove Bea ha invitato tutti a bere qualcosa ammirando il mare del sud.
Durante la cena, Bea e i membri del GAEM hanno ricordato le sfide affrontate durante i 500 giorni di permanenza nella grotta, come la calima, una massa d’aria africana che nel 2022 ha messo a rischio il progetto a causa della polvere depositata sulla piastra solare, fondamentale per la vita quotidiana nella grotta.
Il giorno successivo, il gruppo si è diretto verso la grotta, situata in una zona montuosa. Bea ha mostrato ai giornalisti la “sala” in cui ha vissuto per 500 giorni, una grande stanza sotterranea con un soffitto alto fino a 10 metri.
La grotta è stata attrezzata con tutto il necessario per la vita quotidiana, come un sistema di illuminazione, un sistema di raccolta dell’acqua piovana e un sistema di ventilazione.
Bea ha raccontato la sua esperienza nella grotta, tra momenti di solitudine e momenti di gioia, come quando riceveva le visite dei membri del GAEM o quando riusciva a comunicare con il mondo esterno tramite un telefono satellitare.
Ha anche parlato delle sfide affrontate, come la mancanza di luce solare e il freddo.
Dopo la visita alla grotta, il gruppo si è diretto verso il chiringuito El Espeto, dove hanno pranzato e brindato con del limoncello.
Bea ha ringraziato i membri del GAEM per il loro sostegno durante i 500 giorni nella grotta e ha espresso la sua gratitudine per l’esperienza vissuta.
L’impresa di Bea ha suscitato una grande attenzione mediatica in tutto il mondo, ma lei non ha intenzione di sfruttare la sua fama per diventare un’influencer o arricchirsi.
Bea continua a vivere la sua vita in modo nomade, viaggiando in furgone e lavorando occasionalmente per mantenersi.
La storia di Bea è un esempio di determinazione e coraggio, ma anche di umiltà e rispetto per la natura.
La sua esperienza nella grotta ci ricorda che la vita può essere vissuta in modi diversi e che esistono ancora luoghi incontaminati da esplorare e proteggere.
Leggi l’intervista intera: https://www.marca.com/primera-plana/entrevista-beatriz-flamini.html