Al via una spedizione del Team “La Venta” in Islanda, per studiare cosa avviene all’interno di un tubo di lava appena formato e ancora “Caldo”.

Tubo di lava - Foto di Marco Vattano, Team La Venta

Penisola di Reykjanes (regione di Suðurland) Islanda. Sta per partire una nuova spedizione di La Venta in Islanda, obiettivo è osservare cosa avviene all’interno di un tubo di lava appena formato, dopo il passaggio della lava.
La particolarità è studiare in tempo reale quello che avviene. Come speleologi siamo abituati ad esplorare grotte antiche che si sono formate migliaia o addirittura milioni di anni fa in seguito a lunghi processi geologici, fisici e chimici.
Entriamo al loro interno per documentarle e studiare la loro storia, spesso proviamo ad immaginare cosa c’era prima della loro formazione, come si presentava il paesaggio prima che tali processi iniziassero ad agire, ma non sempre è facile interpretarli perché avvenuti nella maggior parte dei casi quando noi umani non eravamo ancora presenti su questo pianeta.
Con i lavatubes appena formati, è possibile verificare in diretta i processi in atto, fisici, chimici, geologici.
Il progetto che riguarda lo studio di nuove cavità vulcaniche, in seguito all’eruzione del vulcano Fagradasfjall è iniziato lo scorso Ottobre.
La prima prospezione ha identificato alcuni ingressi ai tubi di lava, con l’utilizzo di un drone equipaggiato con camera termica.
Con questa spedizione imminente si andrà a studiare l’interno della colata vulcanica, appena raffreddata, con il supporto dei droni di Flyability.
Se le condizioni atmosferiche interne lo permetteranno, gli speleologi entreranno nei lavatubes, con maschere antigas e protezioni personali, per posizionare sensori, compiere campionamenti geologici e biologici e effettuere rilievi e altre misurazioni.
La spedizione è patrocinata dalla Società Speleologica Italiana ed è realizzata in collaborazione con il Centro meteorologico e per il rischio vulcanologico Islandese, l’Università dell’Islanda, Istituto di Storia Naturale dell’Islanda, Dipartimento FABIT dell’Università degli studi di Bologna.

Fonte: https://www.laventa.it/it/blog/715

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