Ultime notizie – Liberato dal sasso, lo speleologo è stato stabilizzato in tendina in una zona appena sopra il luogo dell’incidente.
Al momento la situazione è stabile con lui sempre vigile e i due medici insieme allo staff di sostegno che lo stanno riscaldando e intrattenendo, per preservarlo dall’ipotermia.
Dato cha le strettoie non consentono il passaggio della barella, il GLD (Gruppo Lavori Disostruzione) sta lavorando per permettere il passaggio nei meandri più stretti. Quel che è certo è che l’infortunato verrà accompagnato fuori senza utilizzo di barella standard ma con altre tecniche di risalita che si stanno decidendo al momento.

NdR: Faccio qualche considerazione che forse può aiutare il lettore occasionale, curioso, non speleologo: La grotta è stretta, e anche se l’infortunato si trova a circa 70 metri dall’ingresso, però non è faile farlo uscire.
La “tendina” è una struttura simile appunto ad una tenda da campeggio, che permette di tenere al caldo e isolato dall’ambiente umido l’infortunato.
I Tecnici del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico hanno una “squadra speciale” che si chiama GLD “Gruppo Lavori Disostruzioni” e sono quelli che, con tutti i mezzi, anche con l’uso di minuscole cariche esplosive, allargano le fessure strette che non consentirebbero il passaggio facile del ferito e dei soccorritori. Certo è, che stanno decidendo di non usare la barella, significa che è proprio parecchio stretto.
Non sono particolarmente preoccupato per le condizioni di salute del nostro amico M.S. anche se sicuramente sta passando un momentaccio con il dolore alle gambe, e confido ciecamente nell’operato del Soccorso che, con tutto il tempo a disposizione possibile, ci tirerà fuori lo speleologo triestino, poco sano, un pò malconcio, ma salvo. Forza ragazzi.