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Io non l’ho conosciuto, ma lascio ai suoi amici, a Chiara, le parole per ricordarlo.

“Non sarà stato un grande speleologo, ma dava quel che poteva, e inventava, ed era Mario ed era un nostro amico, era strambo fin da subito, la malattia gliel’hanno diagnosticata tardissimo, ma era rara e non c’era cura perchè non economicamennte conveniente, dai, ve lo ricordate a Corchia ’91 mentre risaliva la corda in bicicletta?
Ciao Mario, finalmente sei libero di usare il tuo corpo come vuoi, come da anni non facevi, pur conservando la lucidità e quindi la voglia di fare…buon scarburo!!!”

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