Superato dopo 30 anni il limite delle esplorazioni degli anni ’90

Una recente campagna esplorativa nelle Grotte di Stiffe, in Abruzzo, ha portato ad una significativa scoperta speleologica.

Grazie al lavoro di un team internazionale, è stato possibile superare dopo quasi 30 anni il limite raggiunto dalle esplorazioni degli anni ’90.

In particolare, un gruppo composto da speleologi e speleosub italiani e francesi è riuscito a oltrepassare il quarto sifone, perlustrando nuove gallerie per circa 200 metri.

Oltre il quarto sifone è stato scoperto un grande salone di crollo, alto circa 50 metri. Attualmente l’eventuale prosecuzione all’interno del salone è ostruita da grandi blocchi di una frana da cui proviene l’acqua che percorre poi tutta la grotta.

Per raggiungere il salone sono stati percorsi circa 2800 metri di grotta, con un dislivello positivo di 190 metri e il superamento di 7 cascate e 4 sifoni, in un ambiente povero di ossigeno.

Il progetto, denominato “Stiffe System Exploration”, è stato portato avanti dal Gruppo Speleologico Aquilano in collaborazione con il Gruppo Grotte e Forre F. De Marchi del CAI dell’Aquila e il Museo di Speleologia “V. Rivera”.

Si tratta di una impresa importante nel panorama speleologico, che fornisce nuovi dati per lo studio di questo complesso carsico. Il team sta già pianificando le prossime attività per proseguire l’esplorazione.

Il progetto ‘Stiffe System Exploration’ era iniziato lo scorso anno, con il raggiungimento della seconda cascata da parte degli speleosub.

Il 21 Agosto di quest’anno sono riprese le attività che hanno portato al raggiungimento della nuova sala.

Grotte di Stiffe: Storia delle esplorazioni:

L’ingresso della cavità è conosciuto a memoria d’uomo e nei primi del ‘900, in occasione dei lavori per la realizzazione della centrale idroelettrica, fu documentato il tratto fino alla prima cascata.

Le esplorazioni speleologiche iniziano nel 1956 quando il Circolo Speleologico Romano effettua una ricognizione speleologica in Abruzzo ed in particolare si sofferma nei pressi di Stiffe esplorando la grotta fino alla base della prima cascata.

Tre anni dopo, nel 1959, il Gruppo Speleologico Marchigiano effettua una esplorazione più accurata durante la quale supera con tecniche alpinistiche la parete della prima cascata, raggiunge il ramo superiore e percorre un ulteriore tratto fino ad arrivare alla seconda cascata.

Nei giorni successivi, alcuni speleologi dello stesso gruppo riescono a superare anche la seconda parete arrivando all’imbocco di una galleria completamente allagata da dove proviene l’acqua del torrente sotterraneo.

A causa della complessità delle tecniche speleosubacquee per molti anni nessuno tenterà ulteriori esplorazioni.

Nel 1990 inizia una fattiva collaborazione tra il Gruppo Speleologico Aquilano e il Comune di S. Demetrio nei Vestini per la gestione delle Grotte di Stiffe che durerà sei anni.

Vengono eseguiti numerosi studi a carattere scientifico e proprio dai primi dati raccolti sulla composizione dei gas disciolti nelle acque, gli speleologi hanno la conferma dell’esistenza di un ampio ambiente aereo oltre il tratto subacqueo posto sopra la seconda cascata.

L’esplorazione geografica di ambienti estremi è l’anima della speleologia e questa consapevolezza produce grandi entusiasmi tra gli speleologi aquilani che in breve tempo maturano l’idea di una grande campagna esplorativa.

Si parte nell’estate del 1991 scalando nuovamente la seconda parete e attrezzandola con corde fisse.

Successivamente viene superato il tratto subacqueo (primo sifone) per riemerge in una grande sala a cupola dove però non si trovano ulteriori prosecuzioni.

Per proseguire le ricerche vengono coinvolti speleosub di grande esperienza del mondo speleologico internazionale.


Il nuovo tentativo sarà effettuato con due speleosub francesi che giungono a Stiffe nell’agosto del 1994 insieme ad altri speleologi francesi.

Appartengono ad un team speleosubacqueo che opera a livello internazionale e di fatto in quel momento storico sono tra i migliori esperti mondiali.

Gli speleosub dopo una serie di immersioni trovano il varco che gli permette di giungere sotto la parete della terza grande cascata.

Nei giorni seguenti si aggiungono alla squadra anche gli speleologi Aquilani Sergio Gilioli e Mauro Panzanaro e si esplorano 800 metri di nuove gallerie fino ad arrivare in un’ampia sala.


Le esplorazioni della cavità si presentano quindi molto complesse perché oltre alle capacità tecniche subacquee gli speleologi devono possedere ottime abilità per le risalite delle pareti che vanno affrontate con tecniche simili a quelle alpinistiche e con il peso delle mute impregnate di acqua.

A complicare il tutto c’è poi la composizione dell’atmosfera che risulta molto povera di ossigeno (13-14 %) e ricca di anidride carbonica (2 %).

Questa condizione produce affanno durante la progressione e costringe gli speleologi ad utilizzare solo lampade elettriche ad incandescenza che necessitano di pesanti batterie.

In quegli anni le esplorazioni venivano ancora condotte con lampade a carburo di calcio (fiamma aria-acetilene) che garantivano grande autonomia ma, a causa del poco ossigeno, non si è mai riusciti ad accenderle oltre il primo sifone.


Nei tre anni successivi una squadra mista di speleologi aquilani e francesi riprende le esplorazioni e, con attrezzi speciali costruiti su misura, si riesce a superare altre quattro cascate raggiungendo e superando altre due sifoni.

La grotta continua ma gli speleosub non possono abbandonare il respiratore perché è alto il rischio di malori causati dal basso tenore di ossigeno.

Siamo a 2380 m e a + 186 m di dislivello dall’ingresso della grotta.

Per molti anni le esplorazioni si fermano e solo nel 2022 verrà organizzata una nuova campagna esplorativa.

Nell’immagine, la pianta con il rilievo della grotta, nel primo tratto devastata dalla realizzazione del percorso turistico.
la nuova sala appena scoperta si trova 200 metri oltre la zona rilevata in questa immagine, sulla destra.

Fonti:

Il Capoluogo https://www.ilcapoluogo.it/2023/08/26/stiffe-scoperta-una-nuova-grotta/

Sito del Gruppo Speleologico Aquilano: https://www.gruppospeleologicoaquilano.it/

Scintilena: https://www.scintilena.com/?s=Stiffe

3 pensiero su “Importante scoperta speleologica nelle Grotte di Stiffe”
  1. mi complimento con tutti voi.
    purtroppo il mio tempo è passato.
    ho raggiunto il traguardo degli 89 anni.
    mio marito Giulio Cappa non c”è più siamo rimasti io (Alberta) ed Emanuele.
    Nel 1974, Lele non aveva ancora un
    anno eravamo lì a contribuire all’esplorazione. Io ho annusato il primo
    sifone. Poi ritornammo svariate altre volte con i francesi.
    comunque vi ringrazio perché ormai posso solo parlare di ciò che facemmo.

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