Il Gruppo Speleologico Bolognese annuncia il ritrovamento di una sepoltura risalente all’età del Rame
Castrovalva, Anversa degli Abruzzi (AQ) – Nel suggestivo contesto della Valle del Sagittario, una scoperta di rilevanza storica sta suscitando grande interesse nel mondo archeologico.
Il Gruppo Speleologico Bolognese ha recentemente segnalato la presenza di una sepoltura all’interno di una fenditura rocciosa, gettando nuova luce sulle antiche origini di questa affascinante regione.
Secondo gli esperti, la sepoltura potrebbe risalire agli inizi dell’età del Rame, intorno al IV millennio a.C., rendendola una delle testimonianze archeologiche più antiche dell’area.
Tuttavia, l’effettiva datazione e l’attribuzione precisa dell’epoca saranno confermate attraverso approfondite analisi scientifiche, tra cui il metodo del carbonio-14 (C14) e l’analisi del DNA antico (aDNA).
Il delicato processo di recupero e documentazione della sepoltura è stato affidato al competente personale tecnico-scientifico della Soprintendenza ABAP (Archeologia, Belle Arti e Paesaggio) -AQ -TE, che ha portato avanti l’operazione con la massima cura e professionalità.
Per svelare i segreti nascosti di questa importante scoperta, il Museo delle Civiltà di Roma collaborerà attivamente con il Servizio di Bioarcheologia.
Questa preziosa partnership tra i due istituti è in corso dal 2017 e ha già portato a risultati significativi nel campo della ricerca archeologica.
Il prossimo passo fondamentale sarà lo studio approfondito dei resti antropologici rinvenuti nella sepoltura, che forniranno importanti informazioni sulla vita e le tradizioni delle antiche popolazioni che hanno abitato la Valle del Sagittario.
L’eccezionale ritrovamento di questa sepoltura millenaria rappresenta un tassello fondamentale per comprendere meglio la storia e l’evoluzione della regione.
Grazie a queste scoperte, gli studiosi potranno ricostruire in modo più preciso il passato remoto della Valle del Sagittario e gettare nuova luce sulle origini delle comunità che vi hanno abitato in epoche lontane.
L’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio archeologico della Valle del Sagittario non può essere sottovalutata.
Questa scoperta rappresenta un passo avanti significativo nella conoscenza di una delle regioni più affascinanti d’Italia, contribuendo al nostro costante impegno di custodire e tramandare la memoria del nostro passato.
Sulmona 18.08.2023
È una scoperta sensazionale in un borgo così piccolo, spero che il gruppo archeologico della mia patria natia Bologna, porti avanti con il metal detector ed il geo radar un vasto piano di studi e scavi, soprattutto in tutta la valle del Sagittario, l’antica Flaturno, vi è ancora molto da scoprire, far studiare, valorizzare turisticamente la cultura antica dei nostri antenati. Mi chiedo perché sono dovuti scendere in Abruzzo i miei concittadini e gli abruzzesi stessi non si danno da fare per promuovere questi tesori. Spero che venga allestito un piccolo museo ad Anversa e che i reperti non siano trasferiti a Chieti o L’Aquila come è accaduto per i reperti di Popoli finiti a Chieti.
distinti saluti
Domenico Silla