La speleologia sta diventando sempre più frenetica. La spinta verso “record”, di lunghezza o di profondità, oppure la necessità di collezionare le grotte visitate rende sempre più “fast” la speleologia.
La speleologia sta diventando sempre più frenetica, collezionistica, “superficiale”: La spinta verso “record”, di lunghezza o di profondità, oppure la necessità di collezionare le grotte visitate (“anche questa l’ho vista!”) rende sempre più “fast” la speleologia.
Gli organizzatori di Icnussa 2019, invece, vogliono tornare alla “Slow Speleology”, proponendo una serie di escursioni guidate con una modalità lenta e oculata, alla ricerca dei dettagli che raccontano molto più del pozzo profondo, o della sala più grande.
Le grotte vanno gustate, non divorate. E per far questo spesso non serve andare veloce, o molto in profondità nelle grotte.
Serve andare piano, osservare, ragionare, capire.
Le escursioni offriranno l’opportunità di visitare le grotte con gli occhi di un bambino curioso, scrutando gli animali sotterranei, alcuni minuscoli, oppure ragionando sul perché quell’eccentrica gira prima a destra, poi a sinistra, come se non sapesse che la Terra la tira verso il basso.
In alcune visite si potrà capire come gli uomini del passato utilizzavano le grotte, o si porrà l’attenzione sul percorso delle acque.
In luoghi carichi di storia, speleologica o pastorale, si rifletterà su come i pastori d’un tempo erano capaci di sopravvivere in quel deserto arido del Supramonte, con i loro rifugi, le fonti d’acqua nascoste, le risorse naturali a loro disposizione. Oppure come gli speleologi hanno scoperto le grotte, con quali mezzi e sacrifici, nei tempi in cui nei territori interni della Sardegna non poteva accedere quasi nessuno. Ci sarà anche la possibilità di fare delle belle fotografie in grotta, sotto la guida di alcuni esperti fotografi sotterranei.
L’Organizzazione metterà a disposizione delle guide esperte: un’occasione unica per vedere il Supramonte, sopra e sotto, con la curiosità di un bambino, godendo a pieno della natura selvaggia. Senza correre, lentamente.
Il Calendario:
Giovedì 25 aprile 2019
13:00-15:00 Su Mammucone – Su Cardu (biospeleologia)
Inghiottitoio di Orbisi (geologia-fotografia)
15:00-17:00 Su Mammucone – Su Cardu (biospeleologia)
Inghiottitoio di Orbisi (geologia-fotografia)
Venerdì 26 aprile 2019
11:00-13:00 Voragine di Tiscali (geologia-fotografia-biospeleologia)
14:00-16:00 Voragine di Tiscali (geologia-fotografia-biospeleologia)
Sabato 27 aprile 2019
11:00-13:00 Su Marmuri (geologia-fotografia-biospeleologia-pipistrelli)
14:00-16:00 Su Marmuri (geologia-fotografia-biospeleologia-pipistrelli)
Le Guide:
Paolo Marcia (Sassari)
Biospeleologo da oltre 20 anni, ha al suo attivo diverse pubblicazioni scientifiche sulla fauna cavernicola sarda, ed è scopritore di oltre 20 specie di fauna carvernicola.
Carlo Onnis (Cagliari)
Speleologo dal ’93, biospeleologo da 20 anni, appassionato della fauna cavernicola sarda, con particolare riferimento ai Tacchi ed al Supramonte. Ha collaborato con diversi specialisti e descritto svariate specie endogee, scopritore di decine di specie nuove per la scienza.
Vittorio Crobu (Cagliari)
Speleologo, fotografo documentarista. E’ profondo conoscitore delle grotte del Supramonte, nelle quali è tra i più attivi esploratori negli ultimi 20 anni, ma ha esplorato sistemi carsici in diversi paesi del mondo.
Riccardo De Luca (Cagliari)
Speleologo, documentarista e fotografo free lance, ha lavorato alla realizzazione di documentari in tutto il mondo. Ha curato la documentazione fotografica in spedizioni dalle Filippine al Messico, in Atacama e sui Tepui del Venezuela.
Alessio Romeo (Firenze)
Speleologo, esploratore, geologo e fotografo. Ha esplorato grotte nei cinque continenti, in particolare nelle grotte dei ghiacciai dalle Alpi alla Patagonia, fino in Groenlandia.
Mauro Mucedda (Sassari)
Speleologo dagli anni 60, profondo conoscitore e studioso dei pipistrelli troglofili. E’ presidente del Centro Studi Pipistrelli in Sardegna. E’ stato uno degli scopritori del pipistrello Plecotus sardus, endemico della Sardegna.
Laura Sanna (Sassari)
Naturalista e carsologa, speleologa dagli anni ’90. Attualmente si occupa di meteorologia ipogea e del ciclo del carbonio al Consiglio Nazionale delle Ricerche di Sassari. Profonda conoscitrice della geologia e della geomorfologia dei Supramonti, nonché sull’idrogeologia carsica.
Jo De Waele (Bologna)
Docente di Speleologia all’Università di Bologna, con una profonda conoscenza del carsismo in Sardegna. Si occupa generalmente di ricerche scientifiche sulle grotte in varie parti del mondo, con particolare interesse per i processi speleogenetici.
Le grotte
Inghiottitoio di Orbisi (Urzulei)
L’inghiottitoio di Orbisi, noto da tempi immemorabili, con il suo maestoso ingresso sul letto del torrente omonimo, è la più imponente cavità assorbente dell’intero Supramonte. Le sue morfologie sono caratteristiche evidenti di come un fiume sotterraneo possa scolpire la roccia, e i sedimenti e resti vegetali incastrati ammoniscono il visitatore. Gli ambienti, con laghi cupi e roccia riflettente sono luoghi adatti a scattare fotografie belle e tecnicamente raffinate.
Vittorio Crobu, Riccardo De Luca, Alessio Romeo (fotografia)
Jo De Waele, Laura Sanna (geologia)
Su Cardu e Su Mammucone (Urzulei)
Due grotte poco lontane le une dalle altre, al margine meridionale del massiccio carsico del Supramonte. Rappresentano il punto di assorbimento delle acque provenienti dal massiccio del Gennargentu (il più alto della Sardegna) in cui è facile osservare la fauna sotterranea tipica del Supramonte, con coleotteri, crostacei terrestri, miriapodi, grilli e tanto altro. Un vero paradiso per il biospeleologo.
Carlo Onnis (fauna cavernicola)
Voragine di Tiscali (Oliena)
La Voragine di Tiscali, profonda oltre 100 metri ma ormai accessibile da un ingresso basso, rappresenta una delle grotte più incantevoli del Supramonte di Oliena. Adatta a tutti i tipi di visitatori, consente di raccontare la storia geologica travagliata e sorprendente di questo massiccio, di cercare una ricca fauna sotterranea, e di scattare fotografie di un tipico ambiente di grotta sarda, concrezionato e ampio. Il suo raggio di luce che penetra dall’ingresso superiore è un’occasione unica di portare a casa uno scatto indimenticabile.
Vittorio Crobu, Riccardo De Luca, Alessio Romeo (fotografia)
Jo De Waele, Laura Sanna (geologia)
Carlo Onnis (fauna cavernicola)
Grotta di Su Marmuri (Ulassai)
Situata nei Tacchi d’Ogliastra, ad un’oretta a sud da Urzulei, questa grotta è una testimonianza di un passato geologico lontano con clima molto differente dall’attuale. Stupisce la grandezza dei suoi ambienti, in cui fotografare diventa una sfida da vincere. Casa della più grande colonia di pipistrelli in Italia, ospita anche una ricca e varia fauna cavernicola.
Vittorio Crobu, Riccardo De Luca, Alessio Romeo (fotografia)
Jo De Waele, Laura Sanna (geologia)
Mauro Mucedda (pipistrelli)
Carlo Onnis (fauna cavernicola)