Un team italo-pakistano studierà per la prima volta la neve e il ghiaccio del Karakorum per preparare una futura missione Ice Memory sul ghiacciaio Godwin-Austen
Il Club Alpino Italiano (CAI) celebra il 70° anniversario della prima salita del K2 con il progetto K2-70, che include una missione glaciologica sul Karakorum per studiare gli impatti dei cambiamenti climatici sulla regione.
La missione, che si svolgerà a giugno, vedrà la partecipazione di un team italo-pakistano composto da scienziati e alpiniste, tra cui Federica Mingolla, Silvia Loreggian, Anna Torretta, Cristina Piolini, Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar, Samana Rahim e Lorenza Pratali, alpinista e ricercatrice dell’Istituto di Fisiologia del CNR esperta in medicina di montagna.
L’obiettivo principale della missione è quello di valutare la fattibilità di una perforazione profonda nel Karakorum pakistano, dove solo il ghiacciaio di Guliya è stato perforato in passato.
Il team estrarrà alcune carote di ghiaccio superficiali arrivando fino a 12-15 metri di profondità nella porzione più elevata del ghiacciaio Godwin-Austen, ad una quota compresa tra i 5500 e i 6000 metri.
Inoltre, saranno misurate la temperatura nel ghiacciaio, raccolti campioni di neve per verificare la presenza di contaminanti e svolte delle indagini geofisiche per comprendere la conformazione del terreno e del ghiacciaio.
La missione sul K2 fa parte del progetto Ice Memory, un’iniziativa di ricerca internazionale riconosciuta dall’UNESCO che mira a raccogliere e conservare campioni di ghiaccio prelevati dai ghiacciai di tutto il mondo che potrebbero scomparire o ridursi moltissimo a causa del riscaldamento globale.
L’Italia è tra i capofila del progetto, sotto la guida dell’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISP-CNR) e dell’Università Ca’ Foscari Venezia, assieme alla Fondation Université Grenoble Alpes (FR).
La missione glaciologica sul K2 rappresenta un’importante opportunità per lo studio dei cambiamenti climatici e per la conservazione dei ghiacciai, che sono una fonte preziosa di informazioni sulla storia del clima e sull’ambiente himalayano del passato.
Grazie al progetto Ice Memory, questi campioni di ghiaccio potrebbero essere conservati in Antartide in una “biblioteca” dei ghiacci pensata per le future generazioni di scienziati, che non avranno più a disposizione i ghiacciai così come li vediamo oggi, a causa del cambiamento climatico.
“La riduzione dei ghiacciai è una tematica sempre più stringente e il CAI è in prima fila, accanto alla scienza, per accrescere la consapevolezza sulla gravità della crisi climatica e per sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di porre l’attenzione all’ambiente e la sostenibilità al centro delle proprie politiche”, ha affermato Antonio Montani, Presidente Generale del Club Alpino Italiano.
La missione sul K2 sarà organizzata dall’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dall’Università Ca’ Foscari Venezia, con il supporto della Environmental Protection Agency del Gilgit-Baltistan, della Fondazione Università Ca’ Foscari Venezia e del Ministero dell’Università e della Ricerca.
La spedizione partirà dall’Italia a metà giugno e durerà circa 40 giorni, con 10 giorni di attività di ricerca in campo.