La comunità scientifica rimane divisa sulla presenza di un vasto lago sotterraneo vicino al polo sud di Marte.

Nuove simulazioni suggeriscono che strati di ghiaccio compattato potrebbero essere responsabili degli echi radar precedentemente attribuiti a riserve di acqua liquida sotterranee.

Nel 2018, l’orbiter Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea, utilizzando lo strumento MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding), aveva identificato quella che sembrava essere una riserva di acqua liquida larga 20 chilometri, sepolta sotto 1,5 km di ghiaccio nella regione di Planum Australe, nella pianura polare meridionale di Marte.

Successivamente, furono scoperte prove simili per potenzialmente decine di laghi, ma alcuni così vicini alla superficie da rendere improbabile la presenza di acqua allo stato liquido.

La superficie di Marte è troppo fredda e la pressione atmosferica troppo bassa per permettere all’acqua liquida di persistere vicino alla superficie.

Tuttavia, alla base della calotta polare meridionale, le condizioni di temperatura e pressione, con l’aiuto di un po’ di anticongelante naturale, potrebbero consentire l’esistenza di laghi salmastri.

Questo anticongelante potrebbe essere rappresentato dal perclorato di calcio e magnesio, un composto chimico trovato sulla superficie di Marte dalla missione Phoenix della NASA nel 2008.

Il perclorato di magnesio e calcio, una volta disciolto in acqua, abbasserebbe il suo punto di congelamento a un minimo di -68 gradi e -75 gradi Celsius rispettivamente, molto vicino alla temperatura prevista di -68 gradi C alla base della calotta di ghiaccio.

Di conseguenza, non è difficile immaginare condizioni localizzate di temperatura, pressione e concentrazione di perclorato che permettano l’esistenza di grandi pozze di acqua liquida su Marte.

Ulteriori prove per tali laghi sono venute dalla misurazione delle ondulazioni del ghiaccio superficiale; l’acqua liquida riduce l’attrito tra uno strato di ghiaccio e il substrato roccioso sottostante, permettendo allo strato di ghiaccio di scorrere più velocemente sul substrato.

Questo aumento del flusso si traduce in depressioni e picchi nel ghiaccio superficiale, esattamente ciò che si osserva in Planum Australe.

Nonostante tutte queste prove, molti nella comunità scientifica planetaria sono rimasti scettici; la presenza di acqua liquida su Marte sarebbe una scoperta notevole e richiederebbe prove eccezionali.

Ora, un team di scienziati della Cornell University ha alimentato lo scetticismo con nuove scoperte che forniscono una spiegazione alternativa per gli echi radar.

Non posso dire che sia impossibile che ci sia acqua liquida laggiù, ma stiamo dimostrando che ci sono modi molto più semplici per ottenere le stesse osservazioni senza doverci spingere così lontano, utilizzando meccanismi e materiali che sappiamo già esistere lì,” ha dichiarato Daniel Lalich della Cornell in una intervista.

Lalich è l’autore principale di una nuova ricerca che suggerisce che strati di ghiaccio compattato potrebbero restituire un segnale radar forte che sembra proprio come l’eco radar da uno strato di liquido.

Un grande corpo d’acqua è in grado di riflettere il radar indietro alla sua fonte a causa della sua superficie piatta, e sulla Terra riflessioni radar luminose del tipo rilevato da MARSIS significherebbero quasi certamente acqua liquida, simili a tasche d’acqua sotto l’Antartide come il Lago Vostok.

Tuttavia, gli scienziati planetari devono essere cauti nell’assumere che ciò che è vero per la Terra sia vero per altri pianeti, dove le condizioni non sono le stesse.

In un articolo pubblicato su Scintilena, si esplora ulteriormente la storia idrica di Marte, evidenziando come, nonostante la sua superficie desolata e la mancanza di acqua liquida, il pianeta rosso riveli tracce intriganti di caratteristiche superficiali come gole, ventagli alluvionali e formazioni simili a letti fluviali¹.

Queste scoperte sollevano interrogativi sul “Capitolo dell’Acqua” di Marte: quando è avvenuto, come ha modellato il paesaggio e in che misura? La ricerca di Marisa Palucis, docente di Dartmouth College, svela dettagli inaspettati sulla storia idrica di Marte, mettendo in discussione le analisi del bilancio idrico su Marte e sottolineando la necessità di considerare l’acqua aggiuntiva necessaria per innescare colate di detriti e la possibilità di più acqua nell’antico Marte¹.

L’articolo prosegue discutendo come i geomorfologi planetari utilizzino paesaggi terrestri peculiari per ottenere preziose intuizioni sulle condizioni atmosferiche e superficiali di Marte, con particolare attenzione allo studio del Meteor Crater in Arizona, un analogo terrestre delle caratteristiche di Marte¹.

Questo sito cruciale ha permesso di esplorare come un paesaggio simile a quello di Marte abbia evoluto in mezzo a significativi cambiamenti climatici sulla Terra¹.

La ricerca continua, e ogni scoperta su Marte svela un pezzo del complicato puzzle che definisce la sua storia, aprendo la strada a interpretazioni più accurate e una comprensione più profonda del nostro vicino celeste¹.


(1) Il Mistero dell’Acqua su Marte: Nuove Scoperte dalla Terra al Pianeta …. https://www.scintilena.com/il-mistero-dellacqua-su-marte-nuove-scoperte-dalla-terra-al-pianeta-rosso/12/18/.
(2) “Grotte” su Marte, Scoperta da un ricercatore italiano l’esistenza di …. https://www.scintilena.com/grotte-su-marte-scoperta-da-un-ricercatore-italiano-lesistenza-di-antichi-sistemi-idrici-sotterranei-sul-pianeta-rosso/03/04/.
(3) Trovate tracce d’acqua su Marte: Per noi, la Fantaspeleologia è possibile. https://www.scintilena.com/trovate-tracce-dacqua-su-marte-per-noi-la-fantaspeleologia-e-possibile/12/08/.