Senza conchiglia, senza occhi, depigmentati, uno studio del Natural History Museum of Crete rivela la ricchezza e la diversità di questi molluschi che abitano le cavità carsiche della Grecia

La Grecia è un paese ricco di grotte, formate dalla dissoluzione delle rocce carbonatiche che coprono il 41% del suo territorio.

Si stima che ci siano oltre 10.000 grotte conosciute, ma solo una piccola parte è stata esplorata dal punto di vista biologico.

La fauna che vive in questi ambienti bui e umidi è ancora poco conosciuta e studiata.

Tra gli animali che popolano le grotte, i gasteropodi terrestri, comunemente chiamati lumache o chiocciole, sono tra i più interessanti e vari.

Si tratta di molluschi che hanno una conchiglia esterna, un corpo molle e una radula, una sorta di lingua dentata con cui raspano il cibo.

I gasteropodi sono tra i gruppi più diversificati e diffusi del regno animale, con oltre 80.000 specie descritte in tutto il mondo.

In Grecia, fino ad ora, erano state segnalate 68 specie di gasteropodi terrestri da 70 grotte. Queste specie appartengono a 30 generi e 15 famiglie, e la metà di esse sono endemiche della Grecia, cioè non si trovano in nessun altro paese.

Tra queste, 14 sono considerate troglobionti, cioè specie che vivono esclusivamente nelle grotte; 30 sono troglofile, cioè specie che vivono e si riproducono sia in superficie che nelle grotte; e 15 sono troglossene, cioè specie che hanno una presenza accidentale o occasionale nelle grotte e che non vi si riproducono.

Uno studio recente, pubblicato sulla rivista Subterranean Biology, ha ampliato la conoscenza dei gasteropodi delle grotte greche, grazie all’analisi della letteratura e del materiale depositato presso il Natural History Museum of Crete (NHMC). Gli autori dello studio, Danae Karakasi, Kaloust Paragamian, Moissis Mylonas e Katerina Vardinoyannis, hanno creato una lista annotata di 113 specie di gasteropodi terrestri provenienti da 182 grotte, raddoppiando il numero di specie cavernicole note e fornendo i primi dati per 113 grotte.

Tra le 113 specie, 14 vivono solo nelle grotte, di cui 12 sono endemiche della Grecia.

Le altre 99 specie sono presenti anche in altri habitat, ma alcune di esse mostrano delle adattamenti alla vita sotterranea, come la riduzione o la perdita della conchiglia, degli occhi e della pigmentazione.

Questi adattamenti sono il risultato dell’isolamento e della selezione naturale che operano in questi ambienti estremi.

Lo studio evidenzia la ricchezza e la diversità dei gasteropodi delle grotte greche, ma anche la necessità di approfondire le ricerche in questo campo.

Con l’aumento dell’esplorazione delle grotte greche, il numero delle specie di gasteropodi cavernicoli conosciute aumenterà e nuove specie saranno scoperte.

Questo contribuirà alla comprensione della biodiversità, dell’evoluzione e della conservazione di questi animali affascinanti e misteriosi.

Fonte: https://doi.org/10.3897/subtbiol.48.113383

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