Una nuova scoperta solleva domande sulla vita sotterranea nel cuore della Sardegna
Questo articolo è la sintesi di un post che il Biologo Giuseppe Adriano Moro ha pubblicato nel suo blog.
Il noto biospeleologo Fabio Stoch, uno dei migliori al mondo nel suo campo, è stato coinvolto nell’attività di studio e monitoraggio della Grotta del Bue Marino a Dorgali, nella splendida Sardegna.
La notizia, originariamente diffusa da Videolina, rivela un’incredibile scoperta nelle profondità delle grotte sarde.
Callinectes sapidus, comunemente noto come il granchio nuotatore blu atlantico, è una specie originaria del versante americano dell’Oceano Atlantico.
Questi crostacei sono giunti nel Mediterraneo attraverso le acque di zavorra delle navi commerciali.
Sebbene siano discreti nuotatori, restano legati alla vita sul fondo marino.
Tuttavia, presentano uno stadio larvale che vive nella colonna d’acqua e che viene trasportato passivamente dalle correnti, finendo per colonizzare nuove aree.
La notizia più sorprendente è che questa è la prima osservazione di un granchio blu nelle grotte.
L’osservazione è stata fatta durante l’attività dell’organizzazione Phreatic a supporto del monitoraggio ambientale condotto dalla Società Speleologica Italiana nella Grotta del Bue Marino.
L’osservazione di questi granchi a mezzo chilometro dall’accesso marino ha destato sia stupore che preoccupazione.
La sorpresa deriva dal fatto che non si pensava che questa specie esplorasse le zone completamente oscure delle grotte.
Gli esperti si interrogano sul motivo per cui il granchio si sposti così lontano dall’accesso.
Si suppone che segua segnali chimici o gradienti salini, ma ulteriori studi sono necessari per comprenderne appieno il comportamento.
La preoccupazione, d’altra parte, è dovuta al fatto che il granchio blu è noto come un predatore eclettico che si nutre di una vasta gamma di prede.
La sua presenza in grotta potrebbe rappresentare una minaccia per gli organismi adattati alla vita sotterranea, che spesso sono poco numerosi e vulnerabili.
Inoltre, la popolazione di granchi potrebbe crescere rapidamente in assenza di predatori naturali.
Questa scoperta solleva la necessità di intensificare il monitoraggio biologico del sistema sotterraneo e di adottare azioni di contenimento, mentre si studia come questa specie accede alle grotte e in che quantità.
È un momento critico per la Grotta del Bue Marino, e la comunità speleologica si unisce per affrontare questa nuova sfida e preservare il delicato equilibrio dell’ecosistema sotterraneo.
Fonte e maggiori info: https://speleomayo.wordpress.com/2023/10/23/granchio-speleo-al-bue-marino/