Notizia di Simone Bertelli
Oggi i primi gruppi di turisti paganti entreranno in Corchia.
Non so se debba gioirne oppure no: gli interessi politici ed economici in ballo erano tali e tanti che la turisticizzazione di questa grotta era inevitabile, e brava e’ stata la Federazione Speleologica Toscana a riuscire, almeno, a limitare i danni (nel menefreghismo completo del mondo speleo… ma questa e’ un’altra storia…)
I lavori, in quanto ad impatto ambientale, sono brutti ma non terribili e, almeno, il tutto non e’ rimasto la classica “cattedrale nel deserto”; anche se forse e’ presto per dirlo.
Certo che, per chi come me conosce ed ama un Corchia lontano ed incontaminato, trovarsi a camminare su passerelle metalliche e ponti sospesi lascia tristi e confusi.
Per carita’ non dobbiamo essere egoisti; per carita’ la grotta e’ di tutti; per carita’ l’ambiente ipogeo si salva anche facendolo conoscere… pero’ non e’ bello leggere sul giornale (cito da Il Tirreno di ieri) “…appena passato il Gendarme, una concrezione che assomiglia ad una antica guardia…” “…si raggiunge l’Aquila che fa da guardiano alla ForestaPietrificata…” e cosi via peggiorando.
Se le premesse sono queste altro che nuova cultura ambientale e conoscenza del sottosuolo: si tratta del solito circo mordi e fuggi per turisti domenicali, valida alternativa per versiliesi stanchi di acquapark e videogiochi.
Staremo a vedere…
Simone Bertelli
Societa’ Naturalistica Speleologica Maremmana
Grosseto