Alcuni segni su fossili di ossa ritrovate in Spagna suggeriscono che ominidi di 430mila anni fa, durante i rigidi inverni, cadessero in un prolungato torpore, o letargo, seguendo le strategie di sopravvivenza degli orsi delle caverne.

Analizzando i resti fossili delle ossa di diversi ominidi vissuti 430.000 anni provenienti dalla Sima de los Huesos, un team di ricercatori è giunto alla conclusione che essi potrebbero aver sfruttato l’ibernazione per sopravvivere al rigore invernale.

In un articolo pubblicato sulla rivista L’Anthropologie, gli studiosi sostengono che le lesioni e altri segni rinvenuti nelle ossa fossilizzate di questi nostri antenati, sono compatibili con quelli lasciati nelle ossa di altri animali che vanno in letargo, suggerendo che questi lontanissimi antenati dell’uomo moderno affrontarono i duri inverni delle glaciazioni rallentando il loro metabolismo e dormendo per mesi.
Questi ominidi erano affetti ogni anno da malattie metaboliche a carico delle ossa quali osteomalacia, iperparatiroidismo secondario e osteodistrofia renale. Si ipotizza che questi problemi siano il risultato del letargo in caverne buie.
Ciò è particolarmente evidenziato dalla presenza di placche ossee traballanti sparse in alcuni adolescenti, e lesioni cicatrizzate principalmente negli adulti.
I sottolivelli nelle placche ossee traballanti indicano episodi di iperattività associati all’ibernazione.

Le conclusioni si basano sugli scavi effettuati in una grotta chiamata “Sima de los Huesos” – la fossa delle ossa – ad Atapuerca, vicino a Burgos, nel nord della Spagna.
Le ossa sono state rinvenute nei sedimenti del fondo del pozzo di 20 metri che costituisce la parte centrale della fossa di Atapuerca.
La grotta è a tutti gli effetti una fossa comune, con migliaia di denti e frammenti di ossa.
Lo studio è stato condotto combinando macrofotografia, analisi microscopiche, istologia e TAC.

L’ipotesi dell’ibernazione, tra l’altro, sarebbe coerente con il fatto che gli ominidi di Sima de los Huesos, non ancora identificati ed integrati in alcuna famiglia di ominide già classificata (si ipotizza possano essere resti di Homo heidelbergensis), vivessero in un periodo glaciale. Durante i mesi più freddi, evidentemente, questi gruppi di ominidi provavano a dormire per periodi sempre più lunghi per sprecare meno energie. Se questo riposo “forzato” attuato da questo gruppo di ominidi sia rappresentato solo da un’abitudine a restare più tempo all’interno della grotta in uno stato di torpore, fermi e a riposo, oppure da un vero e proprio stato letargico che coinvolgeva processi metabolici, non è dato sapere e risulta difficile al momento da capire.

Il sito della Sima de los Huesos è uno dei più importanti tesori paleontologici del Pianeta e ha fornito informazioni chiave sul modo in cui l’evoluzione umana è progredita in Europa.

I ricercatori ammettono che il concetto “può sembrare fantascienza“, ma sottolineano come molti mammiferi, inclusi primati come alcune specie di scimmie e lemuri, lo fanno.
Ciò suggerisce che la base genetica e la fisiologia di un tale ipometabolismo potrebbero essere presenti in molte specie di mammiferi, inclusi gli esseri umani“.

La ricerca prende in esame anche alcune ovvie obiezioni:
I moderni Inuit e Sámi, sebbene vivano in condizioni altrettanto dure e fredde, non vanno in letargo.
Perchè loro no, e gli ominidi di 450mila anni fa si?
La risposta, dicono gli autori della ricerca, è che il pesce grasso e il grasso di renna forniscono cibo agli Inuit e ai Sami durante l’inverno e quindi precludono loro la necessità di andare in letargo.
Al contrario, l’area intorno al sito di Sima de los Huesos mezzo milione di anni fa non avrebbe fornito cibo a sufficienza.

L’argomento è molto interessante e controverso, in quanto ci sarebbero altre spiegazioni possibili per le variazioni osservate nelle ossa trovate a Sima de los Huesos, e queste devono essere analizzate completamente prima di poter giungere a conclusioni realistiche.

Articolo tradotto da: The Guardian
Fonte originale: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0003552120300832
Altre fonti in italiano: https://notiziescientifiche.it/esistiti-ominidi-che-andavano-in-letargo-e-lipotesi-suggerita-da-un-nuovo-studio/

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