Nuove prove dimostrano che i nostri antichi cugini erano abili cacciatori dei felini più grandi mai conosciuti
Un nuovo studio condotto in Germania ha rivelato un’affascinante scoperta sulla storia dei Neanderthal: erano in grado di cacciare il leone delle caverne, uno dei felidi più grandi e voraci mai esistiti sulla Terra.
Questa notizia ha sconvolto gli ambienti accademici, poiché fino ad ora si riteneva che solo gli uomini di Cro Magnon fossero capaci di una tale impresa.
I Neanderthal, considerati per lungo tempo come creature primitive, hanno dimostrato di essere dei formidabili cacciatori grazie a numerosi ritrovamenti che hanno permesso ai paleontologi di comprendere meglio il loro stile di vita.
Tuttavia, la scoperta della caccia al leone delle caverne rappresenta un nuovo capitolo nella conoscenza di queste antiche popolazioni.
Lo studio, pubblicato su Scientific Reports, è stato condotto da un team di scienziati dell’Università di Tubinga e guidato dallo zoo archeologo Gabriele Russo.
Gli studiosi hanno analizzato i resti di uno scheletro quasi completo, risalente a circa 48.000 anni fa e ritrovato vicino a Siegsdorf, in Germania, nel 1985.
Inoltre, hanno studiato altri reperti scoperti nel 2019 durante gli scavi a Einhornhöhle, nota come “Grotta dell’Unicorno”, nelle montagne dell’Harz, nella Bassa Sassonia.
I resti dei leoni delle caverne presentavano segni peculiari collegati al processo di macellazione della carne, risalenti a circa 200.000 anni fa.
In particolare, gli esperti hanno trovato segni di taglio su un osso del piede, riconducibili alle lame in pietra utilizzate dai Neanderthal come strumenti di caccia e lavorazione della carne.
Incredibilmente, è emerso che questi antichi cacciatori erano anche in grado di rimuovere la pelle del leone senza danneggiarla, suggerendo un uso delle pelli anche a scopo culturale.
Per confermare questa scoperta, i ricercatori si sono concentrati sullo scheletro di Siegsdorf, alla ricerca di chiari segni di predazione.
Hanno individuato ferite sulle costole, tracce orizzontali che differiscono dai segni di morsi dei carnivori.
È molto probabile che il leone di Siegsdorf sia stato ucciso da una lancia, conficcata nell’addome dell’animale quando era già a terra.
Questa scoperta ha implicazioni significative sulla comprensione delle interazioni tra i Neanderthal e il leone delle caverne durante il Pleistocene.
Inoltre, sottolinea somiglianze comportamentali tra i Neanderthal e i primi Homo sapiens.
I Neanderthal, a dispetto della loro fama di creature primitive, si sono dimostrati abili competitor ecologici, competendo con successo con una delle specie più pericolose del loro territorio.
Le raffigurazioni rupestri dei leoni delle caverne, presenti in diverse grotte della Francia sud-orientale, testimoniano l’importanza di questi felini per i Neanderthal.
L’archeologa Annemieke Milks, dell’Università di Reading, ha contribuito alla ricostruzione tridimensionale della battuta di caccia di Siegsdorf, fornendo importanti indizi sulla tipologia di armi utilizzate dai Neanderthal.
La modellazione balistica digitale ha permesso di ricostruire il colpo di lancia che ha ucciso il leone.
Sebbene ancora siano presenti incertezze sulle modalità di caccia dei Neanderthal, la precisione con cui hanno colpito il cuore dell’animale e le ferite osservate sulle costole confermano che l’animale era vivo al momento dell’abbattimento.
Questa scoperta rivela un aspetto sorprendente e inedito della vita dei Neanderthal, dimostrando laloro abilità come cacciatori di grandi felini.
Rappresenta un importante passo avanti nella comprensione della cultura e delle capacità dei Neanderthal, sfatando l’idea diffusa che fossero solo creature primitive.
Lo studio suggerisce che i Neanderthal siano riusciti ad adattarsi all’ambiente circostante e a sviluppare tattiche di caccia sofisticate, consentendo loro di affrontare e uccidere prede estremamente pericolose.
La caccia al leone delle caverne richiedeva una pianificazione accurata, un’ottima coordinazione di gruppo e l’uso di armi efficaci.
È possibile che i Neanderthal abbiano utilizzato strategie di caccia di gruppo, simili a quelle adottate dai primi Homo sapiens.
Questa scoperta offre una nuova prospettiva sulla complessità della vita dei Neanderthal e sulla loro capacità di adattarsi a un ambiente ostile.
Ciò potrebbe influenzare la percezione che abbiamo di queste antiche popolazioni, aprendo nuove domande sulla loro cultura, società e intelligenza.
Inoltre, lo studio solleva interrogativi sulla relazione tra i Neanderthal e gli Homo sapiens.
Se entrambe le specie erano in grado di cacciare il leone delle caverne, potrebbero essersi scontrate per il controllo delle risorse e dei territori di caccia.
Questa scoperta potrebbe fornire nuovi elementi per comprendere le dinamiche di interazione tra queste due specie umane durante il periodo in cui convivevano sulla Terra.
In conclusione, la scoperta della caccia dei Neanderthal al leone delle caverne rappresenta un importante contributo alla nostra conoscenza di queste antiche popolazioni.
Rivela la complessità delle loro capacità di caccia e la loro adattabilità all’ambiente.
Questa scoperta potrebbe portare a ulteriori ricerche e studi sulla cultura e il comportamento dei Neanderthal, offrendo nuove prospettive sulla storia umana.