Valtournenche, 26 luglio 2007

Terza giornata di appuntamenti, venerdì 27 luglio , per il Cervino Cinemountain International Film Festival. La rassegna ha in scaletta un ricco programma e tra gli eventi, oltre alle proiezioni dei film in concorso, si segnalano la conferenza stampa con i registi Jean Michel Rodrigo, Olivier Aubert, Juan Carlos Romera, Fulvio Mariani (ore 12). Di particolare interesse gli incontri pre serali alle 18,30, con Marco Scolari, Marzio Nardi, Jean Pellissier, Linda Cottino e Lorenzo Scandroglio con il moderatore Federico Guarini e a seguire per il ciclo “Incontro verticale con…” Carlo Caccia presenta il free climber Marzio Nardi. Molta attesa per il film di Giuseppe Ferrara “Guido che sfidò le brigate rosse”

Il festival è organizzato dall’Associazione Culturale Strade del Cinema in collaborazione con i Comune di Valtournenche e Assessorato al Turismo, Sport, Commercio e Trasporti della Regione Autonoma Valle d’Aosta. La direzione artistica è curata da Luisa Montrosset e Luca Bich, il Presidente è Antonio Carrel,
Le foto sono disponibili all’indirizzo http://picasaweb.google.com/cervinocinemountain/CervinoCinemountain2007
Nel dettaglio :

Valtournanche > Centro Polivalente – Espace Montagne – ore 10

ore 10 Apertura

ore 12 Conferenza stampa dei registi

Auditorium – ore 14/18,30

Coast to Coast – a piece of my heart di Olivier Aubert e Mike Blyth, Svizzera/Sud Africa, 2005, DV, 52min. (documentario)

Dopo la loro avventura “Da Sud a Sud” nel 1999, Mike Blyth e Olivier Aubert ripartono in volo con i loro due ULM sulle tracce del grande esploratore scozzese David Livingstone (1813-1873), per una spedizione che li porterà per quattro mesi sui fiumi, le foreste, il deserto, i laghi e i paesaggi grandiosi dell’Africa australe. Per loro è anche un modo originale di celebrare i cento anni della nascita dell’aviazione dei fratelli Wright. Da una parte all’altra del continente incontreranno popolazioni, genti nuove e porteranno con sé più di 100 persone che non avevano mai volato prima e ai quali faranno vivere la loro passione… le nuvole.

Mike Blyth è nato il 25 ottobre del 1953 in Sud Africa dove ha volato con dei superleggeri per oltre vent’anni e ha fondato la prima scuola dedicata a questo sport del paese. Attualmente usa un prototipo ideato e costruito da lui stesso. Nel 1985 compie la spedizione ” Caprivi Strip” e nel 1997 organizza e percorre la “5000 km African Adventure Expedition”. Nel 2005 esplora per circa due mesi il deserto della Namibia.

Olivier Aubert è nato nel 1956 in Svizzera e ha volato per ventotto anni con ultraleggeri, parapendii e deltaplani. Nel 1997 organizza e vola in solitaria la “Mediterranean Adventure” attraverso l’Europa e il Nord Africa. Nel 1998 compie una spedizione fotografica in volo di 6000 km in Sud Africa. Anch’egli partecipa all’esplorazione, nel 2005, del deserto della Namibia.

Guido Magnone, la voie des sommets di Jean Michel Rodrigo, Francia, 2006, video, 26min.

Regia Jean Michel Rodrigo, fotografia Marina Raugam, musica Emmanuel Jessua, produzione Mécanos Productions.

Dalle Ande all’Himalaya, dal Fitzroy al Makalu, alla Torre di Mustagh, senza dimenticare la parete ovest dei Drus, Guido Magnone, si è imposto come uno dei giganti dell’alpinismo degli anni cinquanta. Ex studente di Belle Arti e campione di nuoto fa parte di quegli spiriti avventurosi che hanno osato prendere d’assalto il tetto del mondo. Una prodezza considerata all’epoca come una grande marcia di avvicinamento cha ha preceduto i primi passi dell’uomo sulla luna. Oggi, a novant’anni, Guido Magnone continua ad emanare la stessa passione per le sfide e la rievocazione dei ricordi gli provoca sempre un grande fremito.

Jean Michel Rodrigo è un regista affermato di documentari nel panorama francese ed internazionale. Ha diretto numerosi documentari e reportage di viaggio, ambiente, cultura e società. Da alcuni anni lavora nell’ambito della Mécanos Production. Tra i suoi film più recenti: Bernard chez les Mayas du Guatemala (1997), Les Apaches de la Gironde (2001), Démineurs (2004), La guerre des cotons (2005), Sierra Nevada (2005), Cucile en mer (2006).

Rubare metri al cielo di Enrico Verra, Italia, 2007, video, 28min. (documentario)

Regia Enrico Verra, soggetto Federico Guarini, fotografia Luciano Federici, montaggio Renato Cavallero, musica Skassapunka, produzione Giorgio Vivalda per Publiviva.

Alcuni giovani, e tra loro i massimi campioni della categoria del momento, raccontano fin nei minimi particolari le esperienze, le sensazioni e le motivazioni di uno sport che si colloca tra le forme più recenti dell’arrampicata. Per ognuno di loro arrampicare ha un significato fondamentale nella loro vita. E’ la passione assoluta, che si tratti di un masso immerso nella natura, di un palazzo del centro storico di una città, dei muri artificiali di una palestra. Il momento più significativo del film documentario è la scoperta di un masso inesplorato, coperto di piante e muschio, nascosto sul fianco impervio della Val di Susa, ad un passo da quella TAV così incombente e osteggiata. Per i ragazzi è come aver ritrovato le origini. Pian piano, specie nelle ragazze, si scopre una valutazione più equilibrata di quel che stanno vivendo. Alla fine lo scopo è il divertimento senza stress, dove le difficoltà sono una scommessa contro la forza di gravità in uno sport poco noto, ma che non si sbaglia a definire un condensato dell’alpinismo. Hanno preso parte al film tutti i maggiori esponenti del bouldering del momento: Christian Core, Mauro Calibani, Giulia Gianmarco, Stefania De Grandi, Giovanna Pozzoli, Gabriele Moroni e Marzio Nardi campione italiano arrampicata nell’87 e nell’88 e fondatore del B-Side, il punto di incontro mitico dell’arrampicata a Torino.

Enrico Verra è nato a Torino il 13/09/1962. Laureato in Lettere presso l’Università di Torino (tesi in Storia del Cinema su Monte Hellman) è giunto alla regia dopo varie esperienze in campo cinematografico. E’ autore di alcune pubblicazioni di rilievo come Absolute beginners. L’ultima generazione del cinema italiano, trentatrè autoritratti anni ’90 (1996) e ancora Ebbrezza bianca. Cento anni di cinema, novantanove di sci (1995). Suoi articoli sono stati pubblicati da: Linea d’Ombra, Garage, Rockerilla, La Repubblica. Collabora regolarmente con AIACE – Associazione Italiana Amici Cinema d’Essai e Associazione Cinema Sportivo. Negli anni accademici 2001-02 e 2002-03 è stato professore a contratto presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino e ha tenuto corsi di regia cinematografica. Nell’anno accademico 2005-06 è stato docente di Drammaturgia del Film presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere di Torino. Tra i suoi film : You gotta move (1989), Real Falchera FC (1990/1991 ), No Man’s Land (1995), Benvenuto in San Salvario (1998/1999), Sotto il sole nero (2005).

Siachen, una guerra per il ghiaccio di Mario Casella e Fulvio Mariani, Svizzera, 2005, video, 82min. (documentario)

Regia Mario Casella e Fulvio Mariani, soggetto Mario Casella, fotografia Fulvio Mariani, musica Patrio Morales, montaggio Marinane Quarti, produzione Iceberg Film e TSI Televisione Svizzera.

Gran premio al Festival di Graz 2006

Il film raccontala storia, e la quotidianità, della meno conosciuta e più assurda guerra del nostro pianeta: il conflitto, scoppiato nel 1984, per il controllo del ghiacciaio del Siachen (5000 – 7500 m) all’estremo nord del confine indo-pakistano.

Da oltre vent’anni è in atto una guerra silenziosa e terribile per il controllo di poche centinaia di chilometri quadrati di ghiacci e rocce persi nel cuore del Karakorum. Poche sono le fotografie di questo conflitto e fino ad oggi nessuna telecamera aveva mai potuto filmarne sui due fronti i luoghi e gli sfortunati protagonisti. Nel corso del 2004, per la prima volta un team di ripresa è stato autorizzato a filmare le posizioni più avanzate dei due eserciti.

Fulvio Mariani è nato nel 1958 a La Chaux de Fonds (Svizzera) e dal 1981 lavora per la Radiotelevisione della Svizzera Italiana. Partecipa e segue numerose spedizioni alpinistiche con i più famosi alpinisti mondiali, da Marco Pedrini a Reinold Messner, a Jerzy Kukuczka. Nel 1999 fonda la sua casa di produzione, la Iceberg-film. Tra i suoi film: Pö-Yul (co-regista) (1983), Cumbre (1985), El Futre (1986), Un punto nella nulla / Cinquant’anni dopo (1987), Oltre la vetta (1992), Grenzenloses Abenteuer – das Leben des Heinrich Harrer (1994), L’Uomo di legno (1995 ), La strada per Olmo Lungring (1996), Le Dolomiti di Pierino Dal Pra (1999), I cavalieri delle vertigini (2000), Inchiodato (2004).

Mario Casella è nato nel 1959 a Soregno in Svizzera. Si è laureato in Arti Visive e pratica alpinismo sin da ragazzo. Nel 1985 ottiene il brevetto di Guida Alpina ed inizia anche a lavorare come giornalista per la radio e la televisione svizzera di lingua italiana, TSI, per cui è stato corrispondente dall’estero a Washington (USA) dal 1997 alla fine del 2000. Ha pubblicato nel 2004 per la CDA Vivalda il libro “CIME DI GUERRA – Il Gasherbrum Iv nel conflitto tra India e Pakistan”. Tra I suoi film alcuni dei quail in coregia con Fulvio Mariani: Febbre da Quattromila (1992), Un Mondo Appeso a un Filo (1994), Alpi Liquefatte (2001), Afghanistan: una montagna di aiuti per un mare di guai (2001), Il prezzo della pace – Fondi ebraici: 5 anni dopo la tempesta (2003), Hurricane: emigrati su di un’isola scomparsa (2004).

Waterforce di Juan Carlos Romera, Spagna, 2007, video, 21 min. (documentario)

Un gruppo di amici trascorrono il weekend insieme impegnati in una delle loro passioni più estreme: il canyoning. Come se si trattasse di un gioco poco impegnativo vengono invitate anche delle ragazze che accompagnano i loro amici in un mondo in cui l’uomo si sente superiore e la sua vanità soddisfatta: il fondo del canyon. E’ proprio in quel luogo che la montagna infliggerà loro una dura lezione di vita.

Juan Carlos Romera ha inizialmente lavorato per numerose produzioni televisive spagnole per poi diventare produttore indipendente dal 1992. Ha prodotto e realizzato spot televisivi e documentari. In particolare nel 1995 si è occupato del montaggio di un programma televisivo per non udenti su Canal Sur e ha realizzato i documentari Expression of faith (1997), Tashi Delek (2000), oltre al cortometraggio di fiction Bive (2004).

Espace Montagne – ore 18,30

INCONTRO

Alp – un modo nuovo di vivere il verticale

A cura di Federico Guarini con Marco Scolari ( presidente I.F.S.C), Marzio Nardi (ex campione italiano di arrampicata sportiva), Jean Pellissier (ultimo vincitore Trofeo mezzalana 2007 ), Linda Cottino (direttore di Alp), Lorenzo Scandroglio (caporedattore di Alp).

Un incontro per riflettere e approfondire con alcuni protagonisti i cambiamenti avvenuti nel modo di vivere il verticale. Discipline come il boulder, l’arrampicata sportiva, lo scialpinismo sono indicatori del mutamento in atto. Un mutamento condiviso e testimoniato dalla carta stampata che, interrogandosi sul suo fare informazione in un mondo mediatico dove l’importanza del web e dell’immagine è sempre più rilevante, sceglie di rinnovarsi. E’ il caso di Alp, la principale rivista italiana del verticale, che si presenta nella sua nuova veste di magazine mensile.

A conclusione della serata saranno proiettate le immagini più suggestive della XVI edizione del Trofeo Mezzalama, con la gradita partecipazione del suo ultimo vincitore, Jean Pellissier.

Si ringrazia la Fondazione Trofeo Mezzalama per la gentil concessione del film.

Marco Maria Scolarsi è nato a Torino, dove vive, nel 1958. Alpinista e arrampicatore.

A questa passione ha dedicato la sua attività di fotogiornalista, pubblicando articoli e servizi su riviste italiane e internazionali. Ha realizzato multivisioni sull’arrampicata e sull’alpinismo, alcuni videoclip, vincendo il premio CONI al Filmfestival di Trento (2002: A new millenium to climb), mostre fotografiche, guide di arrampicata. E’ il Presidente dell’IFSC, la federazione internazionale di arrampicata sportiva.

Marzio Nardi , arrampicatore dall’85 e attualmente gestore di uno delle più grandi sale private d’arrampicata in italia. Atleta, allenatore e tracciatore internazionale, ha spesso vissuto in prima persona le varie fasi dell’arrampicata sportiva moderna contribuendo alla sua diffusione fuori dagli spazi convenzionali.

Linda Cottin o vive e lavora a Torino. Ha iniziato l’attività giornalistica nel cosiddetto settore sociale. Ha in seguito scritto per diverse testate, condotto trasmissioni radiofoniche e collaborato con case editrici in veste di traduttrice ed editor. Dal 2002 dirige la rivista Alp.

Lorenzo Scandroglio è caporedattore di Alp. Collabora alle pagine culturali de Il Giornale dove, oltre a occuparsi di narrativa e poesia, cura una pagina dedicata alla montagna. Fra le sue pubblicazioni si segnalano le traduzioni di Quando uomini e montagne si incontrano e La via delle spezie (Neri Pozza) dello storico dell’esplorazione John Keay. E’ l’ideatore di Lago Maggiore LetterAltura , festival della letteratura di montagna, viaggio e avventura.

Federico Guarini , nato a Torino nel1979, laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino, è giornalista, sceneggiatore e regista di film e documentari. Nel 2006 ha realizzato il documentario A sud di Avigliana, nel 2007 ha scritto e diretto, insieme al regista Enrico Verra, il film documentario Rubare metri al cielo e nello stesso anno ha scritto e diretto il cortometraggio La donna di pietra, prodotto dalla Giorgio Risi.

Jean Pellissier è nato ad Aosta nel 1972. Da bambino andava in bici per passione e poi ha seguito il fratello che correva con le moto in velocità su pista. Poi per lavoro, nel ’97, soocorso piste, si allena per il mezzalana e conosce bruno brunod che lo tira dentro la corsa. Nel ’98 affronta il mondiale a Cervinia e arriva terzo dopo Bruno e il messicano Mejia. Da allora alternando scialpinismo e corsa si impegna ijn tutte le gare Skyrunner e le classiche di sci alpinismo di cui ha vinto Mezzalame, Patrouille des Glaciers prima volta che vince una squadra civile e non i militari svizzeri. Con due francesi Stephan Brosse e Patrick Blanc il mezz con (tutte le edizioni dal ’97) Florent Troillet e Guido Giacomelli. Record dell’Aconcagua con Bruno Meraldi da Plaza de Mulas 4300 alla vetta 3h40 a salire 1h12.

Quando i bambini giocano in cielo di Lorenzo Hendel, Italia/Danimarca/Islanda/UK, 2005, 35mm, 106min. (film in concorso)

Con Bruno Stori, Giulian Ferro, regia Lorenzo Hendel, sceneggiatura Lorenzo Hendel e Silvia Innocenza, fotografia Frederic Fasano, montaggio Anna Napoli, scenografia Luisa Iemma, costumi Cristina Audisio, musica Hilmar Orn Hilmarsson, produzione Orione Cinematografica.

Nella lontana Groenlandia, all’inizio del 1900, un giovane cacciatore viene assassinato,lasciando orfano suo figlio. Il giovane, crescendo, invece di cercare vendetta per l’uccisione del padre, intraprende la strada dell’iniziazione sciamanica, con l’aiuto degli spiriti guida che abitano quel magico mondo ghiacciato.

Quasi un secolo dopo, un bambino italiano, Matteo, giunge in Groenlandia con suo padre,col quale ha un rapporto sofferto e difficile a causa del divorzio fra i genitori.Queste due storie, apparentemente così distanti, sono intrecciate come per un gioco del destino, il quale le rivelerà molto più simili di quello che non sembra. Menzione speciale al Sulmona Cinema Film Festival 2005, premio della Critica e premio Ippocampo al Festival Maremetraggio 2006, miglior film al Ischia Film Festival 2006, menzione speciale della giuria a Pele Kristiansen al Festival International du Film de Montagne d’Autrans 2006 .

Lorenzo Hendel è nato a Firenze il 11 dicembre 1950. Nel 1974 si trasferisce a Perugia , dove si laurea in Antropologia Culturale e lavora come assistente volontario presso l’Istituto di Antropologia Culturale con Tullio Seppilli. Nel 1978 viene assunto come programmista-regista alla sede regionale per l’Umbria della RAI, dove rimane fino al 1987. In questi anni si dedica sia alla attività di ricerca che alla produzione televisiva, in qualità di regista e di sceneggiatore. Produce documentari, programmi da studio, riprese con mezzi esterni pesanti (pulman), un documentario sulla storia delle Acciaierie a Terni, ” Terni, la grande avventura”, che prevede parti sceneggiate e recitate da attori, e un film a soggetto, ” Dopo il tramonto”, di cui scrive anche la sceneggiatura. Realizza inoltre diverse trasposizioni televisive di opere teatrali e musicali: tra queste è da segnalare ” La perfezione di uno spirito sottile”, su musiche di Salvatore Sciarrino (realizzato con la collaborazione dello stesso Sciarrino) presente in concorso al Premio Italia nel 1986, presentato anche al festival di Salsomaggiore, e vincitore del premio per la ricerca filmica al festival del cinema d’arte di Parigi (1988) Nel 1987 si trasferisce a Roma, presso la Terza Rete TV. In questi diciassette anni porta avanti la ricerca sulla contaminazione dei linguaggi televisivi, teatrali e musicali, ” Helzapoppin” e “Prima della Prima”, e firma, come autore e come regista, numerose operazioni di “reality-fiction”, innesti di brani sceneggiati dentro contenitori di tipo documentaristico, ” Ultimo Minuto”, “Mi manda Lubrano”, ” Misteri”. Ha realizzato un gran numero di documentari (soprattutto antropologici) in varie parti del mondo.

Guido che sfidò le Brigate Rosse di Giuseppe Ferrara, Italia, 2006, 35mm, 102min. (film in concorso)

Con Gianmarco Tognazzi, Massimo Ghini, Giulio Buccolieri, Elvira Giannini, Anna Galiena, soggetto e regia di Giuseppe Ferrara, sceneggiatura Giuseppe Ferrara, Heidrun Schleef e Daniele Aliprandi, fotografia Riccardo Gambaccioni, musica Pino Dosaggio, montaggio Adriano Tagliavia, produzione Sistina Cinematografica.

Genova, 24 gennaio 1979. L’operaio dell’Italsider Guido Rossa viene ucciso mentre il mattino esce di casa per andare al lavoro da una cellula delle Brigate Rosse. Alcuni mesi prima egli, in quanto delegato di fabbrica della CGIL, iscritto al PCI, aveva denunciato un operaio responsabile di aver diffuso all’interno della fabbrica dei volantini inneggianti al gruppo armato.

Il film si apre con alcune immagini di repertorio su una spedizione alpinistica in Himalaya alla quale Guido Rossa, ottimo alpinista, aveva partecipato nel 1963 e nella quale due membri della spedizione erano morti travolti da una valanga. In seguito a questa tragica esperienza egli inizia una profonda riflessione sul rapporto tra alpinismo e società che lo allontanerà dall’alpinismo di punta per indirizzarlo verso un impegno maggiore nel sociale e nella politica.

Giuseppe Ferrara è nato il 15 luglio del 1932 a Firenze. Si è laureato in lettere all’Università di Firenze con una tesi in storia del cinema. Si è diplomato in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma nel 1959. Dal ’57 al ’66 pubblica tre libri e scrive su tutte le maggiori riviste specializzate sul cinema. Ha realizzato documentari, lungometraggi a soggetto, programmi sia per la RAI che per delle TV private. Ha diretto una Enciclopedia dello spettacolo in 80 fascicoli (Accademia, 1970-76). Ha insegnato in scuole di cinema e ha realizzato programmi didattici sul cinema. Ha diretto più di cento documentari, numerosi programmi televisivi e, dal 1970, tra i suoi film: Il sasso in bocca (1970), Faccia di spia (1975), Panagulis vive (1982), Cento giorni a Palermo (1984), Il caso Moro (1986), Narcos (1992), Giovanni Falcone (1993), Segreto di stato (2) (1994), I banchieri di Dio (2002).

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