C’era acqua su Marte. A rivelare l’esistenza in un passato remoto di un grande sistema di falde acquifere e bacini idrici sotterranei sul Pianeta Rosso, é stata l’analisi della sonda europea Mars Express. A condurre la ricerca Francesco Salese, dell’Università di Utrecht, in collaborazione con le Università di Pescara e di Berlino.

Evoluzione degli acquiferi su Marte
Evoluzione degli acquiferi su Marte

Una nuova ricerca pubblicata sul Journal of Geophysical Research – Planets svela l’antica presenza di un sistema globale interconnesso di laghi sotterranei, alcuni dei quali sembrano contenere minerali cruciali per il sostentamento di forme di vita. A fare la scoperta é stato Francesco Salese, ricercatore all’ Università di Utrecht, in Olanda, in collaborazione l’Università “Gabriele D’Annunzio” di Pescara e l’Università libera di Berlino, grazie ai rilevamenti della sonda europea Mars Express.

Analizzando una serie di 24 profondi crateri, sono state individuate strutture geologiche formatesi in presenza di acqua allo stato liquido.

«Anticamente, Marte era un mondo pieno d’acqua, ma, via via che il clima del pianeta andava cambiando, quest’acqua si ritirò progressivamente sotto la superficie, per formare bacini e falde sotterranee», spiega Salese a Media Inaf. «Nel nostro studio abbiamo cercato le tracce di quest’acqua sotterranea, di cui poco sappiamo in quanto a estensione e ruolo giocato, trovando la prima evidenza geologica di un sistema planetario di acque sotterranee su Marte».

Molti dei crateri presi in considerazione contengono molteplici strutture geologiche che, secondo gli autori, testimoniano non solo la loro formazione in presenza di acqua, ma anche del suo recedere e avanzare nel tempo nei laghi sotterranei.

Negli ultimi anni le fotografie della superficie di Marte avevano rivelato una serie di grotte di origine vulcanica con aperture che si affacciano su immensi tubi di lava, ma finora nessuno aveva scoperto l’evidenza di strutture formatesi per l’azione delle acque sotterranee. In pratica, si tratta di vuoti formati dall’acqua su larga parte del Pianeta Rosso. Vere grotte marziane.

Questo sistema globale di laghi sotterranei sarebbe esistito circa 3.5 miliardi di anni fa e, secondo gli autori, poteva essere collegato all’oceano che si suppone esistesse tra i 3 e 4 miliardi di anni fa su Marte.

Stando ai dati rilevati a 60-80 metri di profondità dal radar italiano MARSIS a bordo della sonda ESA Mars Express, in due epoche distinte, attorno ai 4 miliardi e ai 3 miliardi di anni fa, Marte sarebbe stato in parte coperto da un oceano.

La nuova ricerca ha anche scoperto, all’interno di cinque tra i crateri analizzati, segni di minerali che sulla Terra sono legati alla comparsa della vita: varie argille, carbonati, silicati. Una testimonianza in più a favore dell’ipotesi che questi bacini abbiano potuto ospitare, un tempo, tutti gli ingredienti per lo sviluppo e il mantenimento di forme di vita.

Lo studio si riferisce a condizioni presenti miliardi di anni fa sulla superficie del pianeta, ma è possibile immaginare che l’acqua ritirandosi sempre più in basso abbia spostato nel sottosuolo i sistemi esistenti in superficie.
Lo scorso Luglio Marsis ha permesso di scoprire anche un lago di acqua liquida sotto i ghiacci di Marte.

Fonti:
Media Inaf – Notiziario on line dell’istituto Nazionale di Astrofisica
Articolo dei ricercatori pubblicato su Journal of Geophysical Research

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