di Paolo Turrini
Direi che anche questa volta ci siamo divertiti ed è andata alla grande!!
Pur essendo in tanti, la squadra è stata sempre coesa…
Iniziamo rilevando la parte esplorata la volta scorsa e sistemando l’armo del traverso che ci ha introdotto alla Via Maestra.
Il meandro si presenta grande e molto alto, la direzione indica verso est. Mentre nel primo tratto di meandro, quello esplorato la volta scorsa, abbiamo potuto scorrazzare festosi, nel nuovo tratto ci troviamo di fronte a pozze e laghi ed in realtà è tutto un continuo di uno strato profondo di fanga liquida melmosa, impossibile da percorrere a causa di un effetto “a sabbie mobili”… Ci costringe a lunghi e noiosi traversi aerei.
I momenti di attesa sono comunque ricolmi del chiacchiericcio, delle risate, dello sfottio del gruppo ed il divertimento non manca! Scendiamo alcuni salti e raggiungiamo una sala con un enorme specchio di faglia. Crediamo di aver intercettato il mitico faglione nord-sud di Pozzo della Neve, ma la bussola indica sempre est… Proseguiamo, ma purtroppo il disturbo tettonico generato dalla faglia comincia a farsi sentire…
In un punto, la volta si abbassa improvvisamente e ci costringe ad immergerci nella melma. Aldo è il primo a sondare le sabbie mobile e a constatare che quello è senz’altro il passaggio giusto, visto che l’aria passa tutta lì, sebbene la melma arrivi quasi fino alla vita. A malincuore passiamo uno alla volta: è il tributo richiesto da Cul di Bove a chi vuole esplorare…
Dall’altra parte, il meandro riprende grande e alto, sotto, inesorabili, le sabbie mobili a fare da barriera. Arrampichiamo per l’ennesimo traverso, poi, facciamo un attimo di silenzio… da lontano si sente un rumore, sembra come di un torrente sotterraneo… Procediamo ancora in arrampicata lungo il meandro, seguendo l’aria che ci fa salire fino ad arrivare ad una fessura impraticabile. Che sorpresa! Quel rumore lontano non era di acqua, ma era il soffio di un vento violentissimo che si incanala tutto nella fessura, per sparire chissà dove. Per la prima volta sentiamo il sibilo della grotta che ci parla di luoghi remoti e misteriosi!
Riassumendo, in due punte abbiamo percorso la Via Maestra per circa 600m. Questo nuovo meandro sembra viaggiare sopra la vecchia via di CdB in regioni ignote. La fessura soffiante lascia largo spazio all’immaginazione…
Partecipanti: Giuseppe Antonini, Gigliola Mancinelli, Emiliano Poeta, Francesca Bompadre, Giuseppe Carsetti, Roberto Pettirossi, Luigi Russo, Ferdinando Valentino, Aldo Zambardino, Vito Buongiorno, Carlo Olivanti, Elena Taffini e Paolo Turrini. Con noi anche Benedetta Ciaccio e Fabio Guida che ci hanno fatto compagnia per un tratto di grotta e ci hanno atteso all’uscita.