Il Gruppo di Ricerca di Archeologia Industriale della Majella, noto con l’acronimo GRAIM, sta portando avanti un’importante ricerca sulle miniere abbandonate della Maiella.

I risultati di questo studio saranno presentati il prossimo 23 gennaio 2024, alle ore 18:00, nella Sede Sezione CAI Chieti-Majella, in piazza dei Templi Romani, 3.

Durante l’evento, il GRAIM presenterà i risultati della ricerca attraverso oltre cinquecento slide descrittive, numerose foto, schemi riassuntivi, mappe e rilievi.

L’obiettivo è quello di mostrare la situazione attuale delle miniere, le nuove scoperte e le prospettive future.

Il lavoro del GRAIM ha permesso di catalogare oltre cento ingressi tra miniere e sondaggi, alcuni accessibili e altri murati, crollati o ostruiti.

Si tratta di una rete di gallerie sotterranee strutturate su diversi livelli sovrapposti, lunghe chilometri, che comprendono binari, carrelli, bunker sotterranei, montacarichi, tramogge, stazioni di carico, stabilimenti e centrali idroelettriche.

Purtroppo, queste testimonianze dell’attività dei minatori abruzzesi stanno gradualmente scomparendo, poiché la montagna sta lentamente cancellando le tracce dell’estrazione mineraria.

Grazie alla passione e alla tenacia della ricerca condotta dal GRAIM, sono state ritrovate miniere considerate perdute, come quella di Santo Spirito in località Ripa Rossa, dove si trova la Grotta della Lupa, o quella di Cusano, situata in un luogo particolarmente impervio.

È stato anche individuato il sistema delle gallerie della miniera di Acquafredda, così come quello di Piano dei Monaci-Cese con il pozzo montacarichi.

Inoltre, sono state esplorate numerose altre gallerie di cui si conosce ancora poco.

Tra le scoperte più interessanti, spicca una galleria mineraria di circa 80 metri quadrati, situata nel territorio di Roccamorice, interamente ricoperta di scritte lasciate dai minatori.

Questa galleria rappresenta un autentico gioiello di testimonianze antropologiche.

Sono state esplorate anche le gallerie di Santa Lucia, Ricerca Crocifisso, Ricerca Salire, Fonte Vecchia, Cerreto a Santa Maria, Aia delle Lisce, Pila Pietrangelo, S. Elia, Leonelli, Cerreto a Santa Maria, Colle Tesori e molte altre di cui non si conosce ancora il nome.

Ma la scoperta più significativa del GRAIM è stata la Grotta della Lupa, la più estesa della Maiella.

Attualmente, è in corso uno studio approfondito su questa grotta, coordinato dal Parco Nazionale della Maiella, a cui il GRAIM sta partecipando attivamente.

Oltre alla Grotta della Lupa, sono state scoperte altre importanti cavità nel territorio abruzzese.

Ad esempio, in Valle dell’Orta, nei territori di San Valentino in Abruzzo Citeriore e Bolognano, sono stati rinvenuti gli ingressi “perduti” della miniera di zolfo.

Nel territorio di Serramonacesca, sono state scoperte dieci piccole cavità artificiali, che potrebbero essere state utilizzate come cenobi eremitici.

Anche nel territorio di Manoppello, sono state rinvenute due cavità di interesse archeologico. Inoltre, sono stati scoperti antichi acquedotti scavati nella roccia, come quello lungo il torrente Lavino nel territorio di Lettomanoppello.

Il GRAIM è un’associazione informale composta da singoli esploratori e studiosi, che unisce le proprie competenze ed esperienze nella passione comune per lo studio delle miniere abbandonate.

La ricerca del GRAIM si è estesa in molte direzioni, compresa la consultazione di archivi comunali e catastali, biblioteche e risorseonline.

Il gruppo ha anche effettuato rilievi sul campo e ha condotto interviste con persone che hanno una conoscenza diretta delle miniere abbandonate.

La presentazione del 23 gennaio sarà un’opportunità per condividere le scoperte e le ricerche del GRAIM con il pubblico interessato. Saranno presenti esperti del settore e appassionati di storia e archeologia industriale.

Durante l’evento, sarà possibile porre domande e discutere ulteriormente sulle miniere abbandonate della Maiella.

Le scoperte del GRAIM hanno un grande valore storico e archeologico, in quanto offrono una finestra sul passato e sull’attività mineraria che un tempo caratterizzava la regione.

Questo studio contribuirà a preservare la memoria di queste miniere e a stimolare ulteriori ricerche e indagini in futuro.

La ricerca condotta dal GRAIM è un esempio di come il lavoro di gruppi di appassionati e studiosi possa contribuire alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio industriale e storico di una regione. La Maiella e le sue miniere abbandonate rappresentano un tesoro nascosto che merita di essere scoperto e preservato per le generazioni future.

Fonte, il comunicato ufficiale:

GRAIM COMUNICATO STAMPA EVENTO DEL 23 gennaio 2023

Martedì 23 gennaio 2024 alle ore 18:00, nella Sede Sezione CAI Chieti-Majella, in piazza dei Templi Romani, 3, il Gruppo di Ricerca di Archeologia Industriale della Majella – GRAIM presenterà, con oltre cinquecento slide descrittive e altrettante foto, con schemi riassuntivi, mappe e rilievi, i risultati della ricerca sulle miniere abbandonate della Maiella, la situazione attuale, le nuove scoperte e le prospettive future.

Il GRAIM ha catalogato oltre cento ingressi tra miniere e sondaggi accessibili e non, murati, crollati, o ostruiti, centinaia di gallerie sotterranee strutturate anche su molteplici livelli sovrapposti: chilometri di binari, carrelli, bunker sotterranei, montacarichi, tramogge, stazioni di carico, stabilimenti e centrali idroelettriche, il tutto inesorabilmente abbandonato a sé stesso. La meravigliosa testimonianza dell’alacre e duro lavoro dei minatori d’Abruzzo va scomparendo perché la montagna si sta riappropriando del suo territorio cancellando a poco a poco le tracce del vissuto umano legato all’estrazione mineraria. La passione e la costanza della ricerca ha permesso di ritrovare in Maiella miniere considerate perdute per la scarsa presenza di testimonianze storiche, come quella di Santo Spirito in località Ripa Rossa dove c’è la Grotta della Lupa o quella di Cusano, situata in un luogo particolarmente impervio, e la miniera di Pignatara nei cui pressi si cavava in epoca romana. Il sistema delle gallerie in parete della miniera di Acquafredda è stato localizzato ed esplorato, come pure quello di Piano dei Monaci-Cese con il pozzo montacarichi; nel territorio di Roccamorice una galleria mineraria di circa 80 mq, completamente ricoperta di scritte lasciate dai minatori, si è rivelata un gioiello esclusivo di testimonianze antropologiche; ricercate ed esplorate anche le gallerie di Santa Lucia, Ricerca Crocifisso, Ricerca Salire, Fonte Vecchia, Cerreto a Santa Maria, Aia delle Lisce, Pila Pietrangelo, S. Elia, Leonelli, Cerreto a Santa Maria, Colle Tesori, più molte altre di cui non si conosce il nome. La miniera murata di Torretta è stata intercettata e, esplorata in progressione speleologica, tramite uno stretto meandro naturale ha svelato i suoi tesori di archeologia industriale; lo stesso è accaduto per le miniere di Fonte/Cappuccini e Cunicelle. Ritrovati in Valle dell’Orta, nei territori di San Valentino in Abruzzo Citeriore e Bolognano, gli ingressi “perduti” della miniera di zolfo.

Il GRAIM ha scoperto la GROTTA DELLA LUPA(https://it.wikipedia.org/wiki/Grotta_della_Lupa) la più estesa della Maiella, ed è tutt’ora in corso uno studio, a cui sta partecipando, strutturato in quindici ambiti diversi e coordinato dal Parco Nazionale della Maiella. Inoltre nel territorio di San Valentino in Abruzzo Citeriore, è stata scoperta ed esplorata in Valle dell’Orta la Grotta Primavera, la più estesa cavità nei gessi in Maiella. Nel territorio di Serramonacesca, in confine con Manoppello, sono state rinvenute 10 piccole cavità artificiali (un probabile cenobio eremitico), più altre 2 nel territorio di Serramonacesca. Nel territorio di Manoppello, in valle Pignatara, all’interno della grotta denominata “Civico 183”, adiacente ad un sito minerario sono stati rinvenuti reperti dell’età del bronzo cosa che ha dato adito ad uno scavo archeologico ufficiale. Sono stati scoperti: nel territorio di Lettomanoppello, lungo il torrente Lavino, un vecchio acquedotto scavato nella roccia; nel territorio di San Valentino in Abruzzo Citeriore, in Valle dell’Orta, il curioso e sconosciuto “Cunicolo del Ponte”; nel territorio di Abbateggio, nel Vallone di San Bartolomeo, delle cavità con interessanti pitture rupestri. Questi ritrovamenti sono attualmente al vaglio della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara e per quanto di competenza dal Parco Nazionale della Maiella.

Andando oltre le miniere di bitume e asfalto della Maiella, la ricerca del GRAIM estesa all’intero territorio regionale ha portato a diversi ritrovamenti: la miniera di lignite Cognòla a Bussi sul Tirino; a Campo Felice e Rocca di Mezzo sono ben quattro le miniere sotterranee diverse di bauxite Casamaina a Monte Orsello, Puzzilli a Valle Leona, Casamaina a Valle di Serralunga e Valle Cordora; in Marsica la miniera di ferro di Corcumello a Capistrello e la miniera di bauxite Gitova a

Villavallelonga; in Val di Sangro, le miniera di marna da cemento di Fiumani/Colle Castellano a Colledimezzo e quella di Colle Bertoldo e Mosca della Lama a Bomba. Individuata infine l’area di coltivazione della miniera di Lignite di Fosso Sabbione a Pineto, l’area di lavorazione destinata all’estrazione del bitume a Campo Imperatore nel territorio di Castel del Monte e la galleria del permesso di ricerca sotterraneo di lignite a Scanno.

Il GRAIM, associazione informale di singoli esploratori e studiosi, alcuni referenti di gruppi diversi, è sinergia di competenze ed esperienze, sublimate dalla passione comune per questo studio. Pertanto la ricerca si è estesa in tante direzioni: negli archivi comunali e catastali, nelle biblioteche, sul web e, soprattutto si è concentrata nell’ascolto degli anziani testimoni e nell’esplorazione del territorio allo scopo di ricostruire la memoria storica dell’attività mineraria in Abruzzo di cui si vanno perdendo le tracce.

La presentazione per l’evento del 23 gennaio è patrocinata dalla Federazione Speleologica Abruzzese, il Parco Nazionale della Maiella ed è in collaborazione con l’Ufficio Risorse Estrattive del Territorio della Regione Abruzzo, l’Agenzia del Demanio Direzione Generale Abruzzo e Molise, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara, lo Speleo Club Chieti, MA LiGHT Photo Underground e uPIX Fotografia Ipogea.

Il GRAIM ha organizzato direttamente e partecipato a numerosi convegni e serate divulgative (oltre 70) volte ad illustrare a cittadini ed amministrazioni gli esiti della ricerca di riscoperta dei numerosi siti, al fine di sensibilizzare le comunità all’apprezzamento del valore della riscoperta della storia e promuovere una valorizzazione sostenibile degli stessi.

Il GRAIM è autorizzato formalmente dalla Regione Abruzzo – Ufficio Risorse Estrattive del Territorio per avvicinamento e sopralluogo ai siti di interesse minerario ai fini di studio ed informazione su tutto il territorio abruzzese, dall’Agenzia del Demanio – Direzione Regionale Abruzzo e Molise, dal Parco Nazionale della Maiella e dal Parco Naturale Regionale Sirente Velino, per i territori di loro competenza; inoltre è in essere un accordo per la tutela del patrimonio sotterraneo con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara. Il GRAIM ha inoltre partecipato in Regione Abruzzo alle audizioni degli esperti in riferimento alla legge regionale N. 7 del 13 aprile 2022 per la valorizzazione delle miniere dismesse.

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