Tratto da un articolo di Diego Meozzi – Reflex © ottobre 2001, postato da Stefano Rossini

Caccia ai disturbi digitali.

Digitale OK anche di notte

Uno dei problemi che affliggono le riprese fotografiche digitali è il cosiddetto rumore di fondo, più fastidioso soprattutto quando la luce è poca e la posa è lunga (sopra 1/15 di secondo, per intenderci).


Il sistema è stato battezzato darClean, in pratica è sufficiente fare due scatti: uno vero e proprio, l’altro con tappo chiuso o obbiettivo attappato. In questo modo il classico rumore di pixel che affligge la parte oscura delle foto verrà ripresentato tale e quale anche sullo scatto con obiettivo attappato.
Questo metodo viene usato in astronomia e sembra proprio che funzioni con le foto digitali fatte con poca luce ed è stato battezzato DarClean.
DarClean in pratica

Dopo aver effettuato la coppia di riprese notturne o in luce attenuata, nelle rispettive versioni con e senza tappo all’obiettivo, bisogna procedere ad una loro semplice elaborazione. Utilizzando il classico programma Adobe Photoshop si può portare a termine l’operazione in meno di mezzo minuto. Procediamo dunque con ordine.

Innanzitutto, dopo aver lanciato il programma, si dovrà aprire sia l’immagine tradizionale, sia quella dark – oscura – di identica posa. A questo punto si dovrà selezionare l’intera foto dark (combinazione di tasti control-A su PC Windows) e copiarla temporaneamente in memoria (combinazione di tasti control-C su PC Windows). Quindi ci si dovrà portare sull’immagine tradizionale, selezionandola, e si incollerà l’immagine copiata in memoria su un nuovo livello (layer) tramite la combinazione di tasti control-V su PC Windows. Normalmente con Photoshop 4 (o superiore) l’incollaggio di un’immagine dalla memoria crea automaticamente un nuovo livello di lavoro; se ciò non dovesse accadere, o se si utilizza un altro programma di elaborazione che non agisce sugli stessi principi di Photoshop, prima di incollare l’immagine dark si dovrà pertanto creare un nuovo livello.

Per sottrarre l’immagine dark da quella tradizionale, eliminando così i disturbi dovuti al rumore termico, basterà portarsi sul livello contenente la foto dark e selezionare la voce Differenza dal menù a discesa che contiene le diverse modalità di interazione del livello in lavorazione con gli altri.

Si potrà notare immediatamente come almeno il 70-80% dei disturbi dovuti al rumore termico (la granulosità colorata di pixel verdi, rossi e blu) scompaia come per incanto. L’efficacia del metodo può essere valutata attivando o disattivando il livello contenente l’immagine dark.

I più pignoli avranno però notato che in alcuni casi l’operazione di sottrazione del rumore termico, nonostante riesca a migliorare notevolmente il livello qualitativo di un’immagine digitale, spesso provoca alcuni effetti collaterali. Il più fastidioso è la tendenza ad oscurare completamente il (o i) pixel in corrispondenza della sorgente di rumore. In pratica, se di fronte ad una zona chiara dell’immagine originale (ad esempio la luce di un lampione) si trova un disturbo, la sua eliminazione fa comparire uno o più pixel di colore più scuro, decisamente evidenti proprio perché sovrapposti ad un’area più luminosa. Per ridurre o anche eliminare il problema, si può procedere ad una semplice variazione del valore gamma del livello contenente l’immagine dark. In Photoshop si dovrà perciò selezionare il menù Immagine e quindi il sottomenù Regola e la voce Livelli (o più semplicemente premere i tasti control-L su un PC Windows) e spostare il cursore grigio del gamma verso destra, portandolo a valori compresi tra 0,9 e 0,6. Tenendo attivi entrambi i livelli (dark in sottrazione e originale sullo sfondo), si potrà controllare l’efficacia della regolazione del valore gamma.

Reflex © ottobre 2001

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