Esplorazioni tra salmoni e pipistrelli giù nella Preta

di francesco Sauro
La mattina di martedì 10, due salmoni sono riusciti a risalire i pozzi della Preta portando all’esterno buone nuove.
In una punta velocissima attraverso cascate rombanti e forre turbolente (mai vista così tanta acqua in Preta), siamo riusciti a raggiungere le zone fossili del Vecchio Trippa dove era nostra intenzione asciugarci un po’ le ossa con qualche lavoretto esplorativo.
Dopo una alquanto deludente risalita a Sala dei Desideri, ci siamo spostati verso Sala Tarsis, a quasi -800, dove abbiamo individuato un’altra finestra da vedere. Pochi metri di risalita e siamo entrati in un importante meandro fossile, molto bello, che risale gradualmente trasformandosi a tratti in basse gallerie di crollo. Giunti a una sala con un bel lago di fango secco siamo saliti ancora lungo almeno tre diverse diramazioni. Quella più interessante ci ha portato a percorrere una bella condotta fino ad una saletta di frana. Solo la lontananza e qualche problema con la luce ci ha fatto desistere dall’avanzata, non prima però di aver verificato che la frana è aggirabile e che la condotta continua nel buio. C’è aria. Tanti scheletri di pipistrello. Pipistrelli vivi entranti alle 23 della sera. Strano. Chissà che vuol dire?… Ma tanto si sa che entrano dall’ingresso principale.
Non male come giro, considerando che a quella profondità in Preta non si esplorava più nulla da decenni. C’è sempre troppo da esplorare, anche nella vecchia signora, basta crederci.

Non vi raccontiamo la penosa risalita attraverso le cascate del niagara, immedesimati in salmoni di stazza record, con qualche orso sempre in agguato ad addentarci.

Dimenticavo, questa scoperta è stata il frutto di una metodica revisione dei rami del vecchio trippa a cui, dopo il lavoro del film, hanno partecipato anche molti altri speleo (padovani, veronesi, scledensi, valdobbiadenesi, feltrini ecc.), è quindi il frutto di un lavoro trasversale. (che novità!)
Quest’estate, meteo permettendo, continueremo con questo lavoro. E chissà…

Buone esplorazioni a tutti

Francesco Sauro