Notiza di Filippo Felici
La settimana scorsa una squadra mista di emilano romagnoli, marchigiani ed umbri aveva raggiunto il fondo (sifone) di un ramo dell’abisso del Col della Rizza (Caneva, PN) a -793 (vedi mail di Roberto Corsi di Ferrara apparsa su speleoit lunedì 22 gennaio ed ultimo numero di speleologia su notizie italiane).
Nel frattempo un’altra squadra stava oltrepassando alcune strettoie su una zona posta ad un’altra estremità della grotta fermandosi su una saletta dove confluiscono 3 grossi arrivi.
Ebbene, ieri una squadra composta da friulani (Sacile), umbri (Città di Castello), marchigiani (Urbino) e emiliani (Ferrara) ha superato la frana sul fondo della saletta, sceso un pozzo attivo molto ampio di una sessantina di metri (anch’esso confluenza di altri tre arrivi), arrestandosi su un altro pozzo. Una nuova via per le profondità dell’altipiano del Cansiglio (un massiccio di “appena” 400 km quadri di puro calcare) si è aperta ponendo questo massiccio speleologicamente alla pari con altri grossi mostri carsici sacri italiani. Le acque del Livenza sono sempre li sotto.
Ieri in grotta hanno speso le loro energie: Barbara Grillo, Fabio ed Alberto Gattel di Sacile, Luca Girelli e Luigi Russo di Città di Castello, Giovanni Bardino di Urbino (che, essendo il miglior gregario di mia conoscenza, le sue energie le ha spese proprio tutte ed è uscito, di conseguenza, come al solito, COTTO) , Filippo Felici (transpaesano di Ferrara, Urbino e Città di Castello).
Il rilievo della grotta dovrebbe avere oramai superato i tre chilometri (circa 1,3 esplorati durante il 2006).
Il risultato, continuerò a ripeterlo sino allo sfinimento, è frutto di una collaborazione intergruppi (che già in altre parti d’Italia sta fruttando kilometri di esplorazione) che dovrà giocoforza continuare anche nei prossimi mesi e che, forse, vedrà il suo apice in agosto quando decine e decine di speleolgi potrebbero riunirsi nella bellissima faggeta ai bordi dell’altipiano.
To be continued……