Dopo 25 anni dalla scoperta del degli ingressi principali del Sistema dei Piani Eterni, il 4 gennaio 2014 sono stati superati i mille metri di profondità in un nuovo ramo della grotta denominato Mille e una Notte, scoperto in seguito a una prima discesa di più giorni svoltasi prima di capodanno.
Già da tempo di sospettava che una serie di grossi sfondamenti a -800 sulle remote gallerie dei Bimbi Sperduti avesse le potenzialità di superare la fatidica cifra, tuttavia negli ultimi anni delle strettoie avevano bloccato la discesa su due fondi uno a -890 e un’altro a -908 alla base dell’Esapozzo.
Quest’inverno una prima nutrita squadra ha superato la strettoia finale affacciandosi su di un nuovo grande pozzo. Un secondo gruppo è quindi sceso il 3 gennaio per un campo di quattro giorni conclusosi ieri mattina.
Dopo aver disceso il nuovo salto di oltre 50 metri si è entrati in una bella galleria-forra attiva che porta su di un’ultima grande rampa che porta a – 1052 dove l’acqua si perde in frana. A -1020 sono state individuate delle belle gallerie freatiche ventose che al momento non hanno visto fine dopo circa 300 metri di percorso e un altro fondo attivo intorno ai -1040.
Insomma nuovi fondi ma non una fine, anzi… Senza contare i numerosissimi altri rami del sistema che attendono di essere esplorati nelle remotissime zone di Samarcanda.
Il sistema raggiunge ormai 35 km di sviluppo, per una profondità massima dall’ingresso più alto del PE130 al fondo di -1052.
All’esplorazione di questo ramo hanno partecipato nelle varie punte speleologi di Padova, Vicenza, Valdobbiadene, Feltre, Fabriano, Treviso, Verona, Pordenone, nel clima trasversale di collaborazione che caratterizza da qualche anno l’attività sull’altopiano, con il coordinamento dai gruppi di Padova, Feltre, Belluno e Valdobbiadene sotto l’egida del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.