Tra il 22 e il 26 Agosto speleologi e speleosub abruzzesi e francesi hanno trasportato materiale oltre il primo sifone e raggiunto la quarta cascata, dove le condizioni non consentivano una prosecuzione sicura.
Molti problemi tecnici sono stati risolti con le operazioni di questa settimana, i risultati sono beneauguranti per la prosecuzione dall’esplorazione negli anni a venire, sperando di superare il limite raggiunto 30 anni fa dagli speleosub francesi e spingersi oltre il terzo sifone rimasto inesplorato.
Alle operazioni hanno preso parte circa 25 speleologi per la gestione logistica e il trasporto dei materiali e sei volontari della Croce Rossa
Di seguito, il comunicato di Diletta Ranieri, per le Grotte di Stiffe:
Ricerche speleologiche Grotte di Stiffe
Dopo circa trent’anni sono riprese l’esplorazione delle Grotte di Stiffe. Una spedizione internazionale sta effettuando una nuova campagna di esplorazioni nelle Grotte di Stiffe.
La storia: Nel 1992 una prima campagna di esplorazioni era stata condotta dal Gruppo Speleologico Aquilano insieme a speleosub francesi. Durante queste esplorazioni due speleologi aquilani (Sergio Gilioli e Mauro Panzanaro) e due speleologi francesi (Bruno Maurice e Vincent Durand) erano riusciti a superare il tratto subacqueo posto sopra la seconda cascata delle Grotte di Stiffe (sifone) e ad esplorare un altro chilometro e mezzo di nuova cavità risalendo rapidi e cascate fino ad un terzo sifone esplorato parzialmente. In quell’occasione le Grotte di Stiffe sono diventate le grotte più lunghe d’Abruzzo.
Le esplorazioni furono condotte in condizioni particolarmente complesse perché dopo il tratto speleosubacqueo, difficile e molto specialistico, gli speleologi devono affrontare un percorso che si sviluppa nell’alveo di un fiume sotterraneo dove occorre risalire numerose cascate. Ulteriore complicazione è rappresentata dall’atmosfera del tratto oltre il sifone che presenta una bassa concentrazione di ossigeno e un alto tasso di anidride carbonica. Queste condizioni rendono particolarmente faticosa e pericolosa l’esplorazione per cui negli ultimi due decenni nessuno ha voluto organizzare un ulteriore campagna esplorativa.
Le nuove esplorazioni: Il progetto Stiffe System Exploration nasce sulle orme dell’analogo progetto internazionale di esplorazione del fiume Timavo, culla di nascita della speleologia italiana nella prima metà del XIX secolo. La partecipazione di speleologi abruzzesi alle esplorazioni friulane dal 2015 ha creato contatti ed occasioni di conoscenza con organizzazione, modus operandi e persone della Federazione Speleosubacquea Francese. L’esplorazione delle Grotte di Stiffe in Abruzzo la pone per difficoltà ed importanza alla pari con le esplorazioni delle più importanti grotte del mondo, e si è avuta la consapevolezza di capire che solo la collaborazione con organizzazioni che hanno le capacità tecnico-organizzativa di condurre operazioni complesse poteva risolvere l’impasse creatosi a metà degli anni ’90 quando le esplorazioni erano state sospese.
Nel 2022 il Gruppo Speleologico Aquilano onlus (GSA), il Gruppo Grotte e Forre CAI L’Aquila (GGFAQ), il Museo di Speleologia V. Rivera, il gruppo di uPIX Fotografia Ipogea e la Fédération Française d’Etudes et de Sports Sous-Marins hanno creato le condizioni affinché dalla Francia partissero contemporaneamente due squadre, una con destinazione Timavo ed una Stiffe!
Il progetto è stato patrocinato dalla Federazione Speleologica Abruzzese e grazie alla sensibilità dimostrata dal ATC Azienda Territorio e Cultura di San Demetrio ne’ Vestini e dal Comune stesso, ha preso corpo; le attività sono partite il 22 agosto con una complessa operazione che ha permesso di trasportare oltre il primo sifone le pesanti attrezzature necessarie alle esplorazioni. Le attività oltre sifone sono state effettuate da Tom Durand (figlio del primo esploratore), da Maxence Fouilleul e da Francesco Papetti, speleosub del Gruppo Grotte e Forre CAI L’Aquila. Presenti sul posto anche parte del gruppo di esplorazione degli anni novanta per fornire tutti i suggerimenti e le informazioni necessarie.
I risultati ottenuti alla chiusura della settimana esplorativa (22-26 agosto 2022) sono incoraggianti: una buona parte delle difficoltà tecniche legate alla progressione dopo il primo sifone sono state superate, gettando dunque le basi per una esplorazione futura.
Ciò implica un grande interesse esplorativo, in quanto si avvicina la possibilità di ripetere, negli anni a venire, l’intera progressione della grotta ad oggi nota, nonché di proseguire oltre il terzo sifone, accedendo a zone mai percorse da nessuno finora. Ciò comporterebbe non solo un enorme progresso nella conoscenza geografica della grotta più estesa d’Abruzzo, ma anche importanti implicazioni scientifiche. La comprensione di fenomeni geologici, idrogeologici e biologici (solo per citarne alcuni) potrebbe essere supportata da nuovi dati acquisiti in zone mai percorse dall’uomo, in un laboratorio naturale quali sono le grotte di Stiffe, oggetto di pubblicazioni scientifiche internazionali già da oggi, e presso cui L’Università degli Studi dell’Aquila e diversi altri enti effettuano ricerche di varia natura.
Alle operazioni hanno preso parte circa 25 speleologi per la gestione logistica e il trasporto dei materiali e sei volontari della Squadra Mezzi e Soccorsi Speciali della Croce Rossa Italiana Comitato Locale Chieti per l’assistenza sanitaria ipogea.
Foto: uPIX fotografia ipogea