La Delegazione Speleologica del Piemonte e Valle d’Aosta del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico dimostra la propria professionalità e la capacità di adottare tecniche innovative per effettuare un’operazione di soccorso in grotta con successo.
La Delegazione Speleologica del Piemonte e Valle d’Aosta del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha organizzato un’importante esercitazione di soccorso in grotta nell’Abisso Sardu – Calzelunghe, una grotta che si apre a 2206 metri di quota nel territorio del Comune di Roccaforte Mondovì (CN). L’obiettivo era il recupero di una speleologa che aveva simulato un infortunio ad una profondità di -260 m dall’ingresso dell’Abisso. L’operazione di soccorso è stata coordinata dai tecnici CNSAS e ha visto la partecipazione di un medico e di altri 15 tecnici specializzati e 5 tecnici di supporto esterno. Grazie all’utilizzo di tecniche innovative di movimentazione rapida del ferito, quali l’estrinsecatore, l’operazione si è svolta con grande efficacia ed efficienza, dimostrando l’importanza di una preparazione costante e di tecniche innovative per affrontare situazioni di emergenza in ambienti difficili e pericolosi come le grotte.
Ecco il comunicato ufficiale CNSAS:
COMUNICATO STAMPA 18/06/2023
CLUB ALPINO ITALIANO
CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO
(medaglia d’oro al valor civile)
I Delegazione Speleologica – Piemonte e Valle D’Aosta
Esercitazione di soccorso in grotta organizzato lo scorso fine settimana dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) del Piemonte all’ Abisso Sardu – Calzelunghe.
La grotta si apre a 2206 metri di quota all’interno del sistema idrogeologico della Valle Ellero nel territorio del Comune di Roccaforte Mondovì (CN).
La delegazione di soccorso speleologico piemontese ha organizzato un intervento per il recupero di una speleologa che ha simulato un infortunio ad una profondità di -260 m dall’ingresso dell’Abisso.
I tecnici CNSAS, allertati ed intervenuti sabato 17 giugno, hanno stabilito un campo base presso il rifugio Havis de Giorgio a 1761 m di quota.
Da qui, grazie a una linea telefonica dedicata, il coordinamento delle operazioni è stato collegato all’ingresso della grotta – a oltre due ore di cammino – e quindi all’interno della stessa.
Dopo aver valutato le condizioni esterne ed interne, i tecnici di primo intervento hanno raggiunto e soccorso l’infortunata.
Coordinati dalla direzione delle operazioni e in presenza di un medico CNSAS intervenuta con la prima squadra, hanno provveduto a stabilizzare ed imbarellare la figurante mentre altri tecnici stendevano la linea telefonica fino alla profondità dell’incidente.
E’ stato sperimentato l’uso di un estrinsecatore: si tratta di una particolare barella flessibile che ha permesso il trasporto della figurante in questo ambiente ipogeo caratterizzato da stretti meandri e numerosi pozzi verticali.
L’estrinsecatore con la ferita è stato poi trasportato con tecniche manuali attraverso i meandri o alternativamente appeso ad un sistema di corde e dispositivi montati dai tecnici attrezzisti lungo i 14 tratti verticali della grotta – il più profondo dei quali è alto oltre 40 metri.
Sono state messe in pratica nuove tecniche di movimentazione rapida del ferito che prevedono squadre molto compatte e veloci dotate di attrezzatura “alleggerita” pur nel rispetto di tutte le condizioni di sicurezza.
Le operazioni si sono protratte senza interruzione per tutta la notte e si sono concluse domenica 18 giugno con l’evacuazione della ipotetica ferita all’esterno della grotta.
All’esercitazione hanno partecipato 15 tecnici specializzati e un medico CNSAS più altri 5 tecnici in supporto esterno.
Corpo NazionaleSoccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) Prima Delegazione Speleologica – Piemonte e Valle D’Aosta
Addetto Stampa:Luca Longo