Come progetteresti un sistema per rilevare, mappare ed esplorare grotte sulla Luna? Una campagna dell’Agenzia Spaziale Europea ESA è alla ricerca di nuove proposte che rispondano a questa domanda.
L’ESA è alla ricerca di idee e progetti per missioni con l’obiettivo di esplorare e studiare le cavità sotterranee della Luna.
Nel progetto, oltre alla possibilità di accedere nelle grotte e mappare le caverne, sarà necessario considerare una strumentazione per le comunicazioni all’interno della grotta e con il mondo esterno, e un sistema che possa effettuare misurazioni scientifiche rilevanti dell’ambiente sotterraneo.
La piattaforma open di innovazione spaziale (OSIP) dell’ESA offre a singoli e alle imprese l’opportunità di collaborare con esperti dell’ESA e contribuire al futuro della ricerca spaziale.
Mentre la superficie della Luna è stata ben documentata con fotocamere piazzate a bordo di diverse missioni spaziali, si sa relativamente poco sulla presenza e la natura delle cavità sotterranee del nostro satellite. Nelle aree vulcaniche dei “mari”, i geologi planetari hanno identificato pozzi che potrebbero essersi generati con il collasso di cavità come i tubi di lava, dove un tempo scorreva lava sotto la superficie lunare.
“L’esplorazione e la mappatura di queste cavità potrebbero fornire nuove informazioni sulla geologia della Luna, ma potrebbero anche rappresentare un’opzione interessante, come rifugio a lungo termine per i futuri visitatori umani della Luna”, – spiega Franceso Sauro, direttore della formazione degli astronauti in geologia planetaria PANGEA dell’ESA. – “Proteggerebbero gli astronauti dalle radiazioni cosmiche e dalle micrometeoriti e probabilmente fornirebbero accesso all’acqua ghiacciata e ad altre risorse nascoste sottoterra.”
“Si può prevedere un singolo rover, o un sistema distribuito di sistemi satellitari, robotici o rover che operano insieme”, – spiega Loredana Bessone, che è alla guida del progetto di ricerca di idee dell’ESA – “Ad ogni modo, stiamo cercando sistemi in grado di atterrare sulla superficie lunare, per poi identificare e accedere in una grotta, contribuendo all’esplorazione scientifica della Luna.”