1.100 ONG Chiedono Azioni Concret?e per Salvaguardare l’Ambiente
La Commissione Europea per la Protezione delle Grotte (ECPC) e la Fédération Spéléologique Européenne (FSE) hanno recentemente firmato una seconda “lettera aperta” indirizzata alla Commissione Europea, rispondendo alle preoccupazioni sollevate dalla Direzione Generale per l’Ambiente.
Questa lettera, promossa dal WWF e sottoscritta da 1.100 organizzazioni non governative, è stata inviata il 20 ottobre 2023 a diverse istituzioni dell’Unione Europea e a riviste specializzate a Bruxelles.
L’iniziativa pone nuovamente sotto i riflettori l’impatto dell’installazione di centrali idroelettriche in Europa.
Le ONG chiedono con fermezza che l’Unione Europea si impegni a non finanziare nuovi progetti idroelettrici nel continente, in particolare attraverso il Fondo per la Resilienza e la Ripresa, rispettando così l’impegno di evitare danni significativi.
Un punto chiave della richiesta è la necessità di una rigorosa verifica dei progetti di sviluppo idroelettrico pianificati dagli Stati membri, in conformità con la legislazione ambientale dell’UE, inclusa l’applicazione dell’articolo 4(7) della Direttiva quadro sull’acqua. La lettera completa, disponibile al seguente link, fornisce dettagli e argomentazioni sulle ragioni dietro la richiesta delle ONG.
L’ECPC e la FSE si uniscono al coro di voci preoccupate per l’impatto delle centrali idroelettriche sull’ambiente.
La lettera sottolinea che molti dei progetti idroelettrici pianificati in Europa sono di scala ridotta e non contribuiscono in modo significativo alle fonti rinnovabili variabili.
Inoltre, evidenzia il rischio di danni irreversibili ai fiumi, con conseguenti alterazioni del paesaggio e impatti negativi sulla fauna ittica e sulla dinamica sedimentaria.
L’ECPC e la FSE si impegnano a monitorare attentamente lo sviluppo dell’energia idroelettrica in Europa, sottolineando l’importanza di un approccio sostenibile e rispettoso dell’ambiente.