Da Il Gazzettino (Belluno) del 27/11/2009

Segnalato nella Rassegna Stampa del CNSAS
TAMBRE I due sono stati bloccati in quota, oltre il rifugio Semenza, dalla tempesta di neve e hanno rischiato di rimanere feriti nel tentativo di scendere a valle
Recuperati ieri mattina dall’elicottero del Suem dopo l’allarme fatto scattare lunedì sera dai familiari di
Conegliano Tambre
Partiti domenica in direzione del rifugio Semenza con l’intenzione di passare la notte in bivacco, due escursionisti sono rimasti bloccati l’altro ieri dalla tempesta di neve, rischiando di rimanere feriti nel tentativo di scendere a valle.
Lunedì sera i familiari di F.P., 56 anni, originario di Cortina, ma residente in Germania, e R.P., 39 anni, residente a San Pietro di Feletto (Tv), avevano allertato i carabinieri di Conegliano, preoccupati per il mancato rientro. La chiamata era poi stata girata ai colleghi dell’Alpago che avevano richiesto l’intervento del Soccorso alpino. Due squadre sono quindi salite ieri nella notte per cercare la macchina, un furgone, a malga Cate e a Col Indes, dove è stata ritrovata parcheggiata sotto la neve sul pian delle Lastre. Ieri mattina alle 7.30 una quindicina di soccorritori delle Stazioni di Alpago, Belluno, Longarone e Prealpi Trevigiane si è ritrovata a col Indes, per iniziare il sopralluogo dividendo in settori il territorio da perlustrare. Nel frattempo l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, imbarcato un tecnico dell’Alpago, ha effettuato una ricognizione dall’alto e fuori dal bivacco invernale non distante dal rifugio Semenza ha visto le racchette dei due uomini, che si sono mostrati non appena sentito il rumore del velivolo. Gli escursionisti, che erano in buone condizioni pur con una lieve ipotermia, sono stati recuperati in hovering e trasportati al campo base dove il medico, dopo una prima visita, ha deciso di trasferirli all’ospedale di Belluno, per gli opportuni controlli. Dai racconti fatti ai soccorritori, i due erano partiti domenica, attrezzati con sacco a pelo e vestiti per la notte, e avevano raggiunto senza difficoltà il bivacco, lungo il sentiero battuto da numerose persone. Svegliatisi ieri mattina con la forte nevicata, avevano tentato di scendere a valle non appena il tempo si era calmato. Il nipote però, perso l’equilibrio, era scivolato per 200 metri. Lo zio, non sentendolo rispondere, si era sporto cadendo a sua volta. Fortunatamente non si erano fatti male, ma avevano constatato il rischio di proseguire oltre e l’impossibilità di utilizzare il cellulare, poiché lì non c’è copertura telefonica. Dal luogo in cui si trovavano, avevano impiegato 5 ore per tornare al bivacco, aiutandosi con le piccozze sul ripido pendio innevato. Dopo una seconda notte in montagna, ieri il ritrovamento.
Data:
27-11-2008 Il Gazzettino (Belluno)

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