L’uso improprio dei droni continua a mettere a rischio le operazioni di emergenza
Durante lo scorso weekend, un episodio preoccupante ha avuto luogo sul Lago del Sorapis, dove la presenza di un drone ha interferito con una missione di soccorso.
L’equipaggio di un elicottero del Suem è stato costretto ad attendere che il drone si allontanasse prima di poter decollare dalla piazzola del Rifugio Vandelli con a bordo una paziente.
Nonostante gli sforzi, il pilota del drone non è stato individuato tra la folla presente.
Il volo dei Cogliodroni
Questo incidente non è un caso isolato. Nei giorni precedenti, era già stata segnalata la crescente diffusione dei droni nei cieli estivi delle montagne, una situazione che rappresenta un pericolo per tutti i mezzi in volo quando non vengono rispettate le norme vigenti.
L’uso improprio dei droni può infatti ostacolare le operazioni di soccorso, mettendo a rischio la vita delle persone coinvolte.
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha lanciato un appello accorato per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di rispettare le regole di volo dei droni. Zaia ha sottolineato come la sicurezza delle operazioni di soccorso debba essere una priorità assoluta e ha invitato tutti i piloti di droni a comportarsi in modo responsabile.
L’episodio del Lago del Sorapis evidenzia la necessità di una maggiore consapevolezza e rispetto delle normative da parte dei piloti di droni.
Le autorità competenti stanno valutando misure più severe per prevenire simili incidenti in futuro, inclusa la possibilità di sanzioni più rigide per chi viola le regole di volo.
In conclusione, l’uso dei droni deve essere regolamentato con attenzione per garantire la sicurezza di tutti i mezzi in volo e delle persone a terra.
La collaborazione tra piloti di droni e operatori di soccorso è fondamentale per evitare che episodi come quello del Lago del Sorapis si ripetano, mettendo a rischio vite umane e complicando le operazioni di emergenza.
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