La grotta di Mersino si apre a 800 mt di quota a SW del monte Matajur; il suo modesto sviluppo non supera i 150 mt ma la particolarità è la presenza nella parte più interna di cristallizzazioni
di calcite. Questo non è un fatto infrequente nella nostra regione ma la grotta in esame si distingue per le dimensioni e la distribuzione dei cristalli che purtroppo sono stati oggetto di vandalismo da parte di “escursionisti” senza scrupoli.
Vista l’unicità della cavità il Circolo Speleologico e Idrologico Friulano si è preso a cuore il problema e all’inizio degli anni 90 ha provveduto a chiudere la grotta con una portella di acciaio che chiudesse l’accesso al ramo fossile che porta ai cristalli. La chiave era a disposizione presso il nostro Circolo per coloro che fossero stati interessati alla visita della cavità e contemporaneamente ci sarebbe stato un controllo degli accessi.
In una visita della cavità da parte di soci del Circolo si ha avuto la sgradita sorpresa di trovare la portella di acciaio scardinata e alcuni tratti della parete ricoperta di cristalli demolita.
Portella divelta
Cristalli danneggiati
Cristalli danneggiati
Una parte dei blocchi asportati sono stati lasciati sul pavimento perchè troppo grandi per passare attraverso il cunicolo di accesso assai angusto.
La cosa ci ha non solo lasciati incazzati ma anche avviliti perchè l’effrazione è stata operata utilizzando i manzi al che abbiamo dedotto che molto probabilmente degli speleologi possono aver
compiuto tale bravata. Dopo quel che è successo e per evitare altri saccheggi nel breve tempo abbiamo chiuso l’accesso alla galleria con un cumulo di detriti e massi.
Notizia di Adalberto D’Andrea