Sembra più una scimmia che una donna, è Thea, ha 14mila anni e non li dimostra
Al Museo naturalistico Gemmellaro dell’Università di Palermo hanno ricostruito con tecniche sofisticatissime, il volto di una donna vissuta nel paleolitico in Sicilia. La tecnica è stata usata anche per ricorstruire i volti dei faraoni, ma è la prima volta che viene applicata per umani vissuti nella preistoria.
I resti della nostra antenata sono stati ritrovati nella Grotta di san Teodoro, nel comune di Acquedolci, insieme ad altri 6 individui nel 1937. Il sesso è stato determinato solo molti anni dopo, negli anni ’80, e oggi finalmente possiamo vedere anche i lineamenti del viso di questa “Thea”.
Nel museo palermitano, oltre alla ricostruzione del viso, è possibile vedere un diorama con una grotta e alcuni uomini occupati nelle attività quotidiane, oltre allo scheletro originale di Thea. La nuova sala del museo costuituisce la parte principale del percorso;
«È un volto che emoziona -ha detto il rettore Silvestri- perchè, al di là del valore scientifico, parla a noi tutti e rende più vicino e conoscibile il nostro passato, seppur remoto». Quelle ricostruite «sono le sue fattezze reali – dice Agnesi – senza alcuna invenzione. Gli unici attributi che sono stati ricostruiti senza riscontri certi sono le orecchie e il naso, parti molli di cui ovviamente non c’è traccia».
E’ bello sapere che casa loro era una grotta.
Su “La Stampa” la notizia completa
Tratto da wikipedia:
La grotta di San Teodoro (Sicilia) si apre a 140 metri sul livello del mare sulla parte rocciosa del Pizzo Castellaro, propagine settentrionale dell’imponente Monte di San Fratello, a circa 2 km a sud-est del centro abitato di Acquedolci.
La Grotta di San Teodoro fu abitata dall’uomo entro uno spazio di tempo valutabile, all’incirca, tra i 12.000 e gli 8.000 anni a.C. che, dal punto di vista culturale, rappresenta l’ultimo periodo del Paleolitico Superiore italiano comunemente chiamato Epigravettiano finale. La singolarità e l’importanza della grotta è data dal ritrovamento delle prime sepolture paleolitiche siciliane: sono cinque crani e due scheletri eccezionalmente completi che per primi hanno consentito una conoscenza approfondita degli antichi abitanti della Sicilia.
Tutta la descrizione della grotta e la foto dell’ingresso, su wikipedia

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