Un’analisi dettagliata rivela aspetti inediti della vita e della salute di un infante del Paleolitico Superiore
Immagine di copertina di fantasia generata dall’AI Dall-e
Uno studio multidisciplinare ha analizzato i resti di un bambino vissuto 17.000 anni fa in Puglia, rivelando dettagli significativi sulla sua vita, salute e genetica.
Questo lavoro rappresenta un importante contributo alla comprensione delle popolazioni del Paleolitico Superiore in Italia.
Analisi del Genoma Antico
Un team di ricercatori italiani e tedeschi ha condotto uno studio approfondito sui resti di un bambino vissuto circa 17.000 anni fa, scoperti nella Grotta delle Mura a Monopoli, in Puglia.
Pubblicato su Nature Communications, lo studio ha utilizzato tecniche avanzate per analizzare il DNA del bambino, fornendo una visione dettagliata della sua vita e delle condizioni di salute.
Condizioni di Conservazione e Aspetto Fisico
Le condizioni climatiche della grotta hanno permesso una buona conservazione delle ossa del bambino, consentendo ai ricercatori di recuperare circa il 75% del suo genoma.
Al momento della morte, il bambino era lungo 82 centimetri, aveva occhi azzurri e una pelle più scura rispetto agli europei moderni.
Datazione e Contesto Storico
La datazione al radiocarbonio ha collocato i resti tra i 17.320 e i 16.910 anni fa, un periodo in cui il pianeta stava uscendo dall’ultima glaciazione.
Questo contesto storico è cruciale per comprendere le condizioni di vita e le migrazioni delle popolazioni del Paleolitico Superiore.
Problemi di Salute
L’analisi genomica ha rivelato che il bambino soffriva di una cardiomiopatia ipertrofica ereditaria, una malattia che ingrossa il muscolo cardiaco e può essere fatale in giovane età.
Inoltre, i genitori del bambino erano probabilmente cugini di primo grado, suggerendo un alto livello di endogamia nella comunità.
Gestazione e Parto
Lo studio dei denti del bambino ha indicato difficoltà sia prima che dopo il parto, forse dovute alla malattia cardiaca o a una malnutrizione della madre durante la gravidanza.
Gli isotopi suggeriscono che la madre non si sarebbe spostata durante la gestazione, vivendo in una comunità stabile e unita.
Diversità Genetica
Il genoma del bambino mostra una combinazione di tratti genetici di diversi gruppi di cacciatori-raccoglitori europei.
In particolare, evidenzia una diffusione precoce delle caratteristiche genetiche del tipo villabruniano, confermando un ricambio di popolazione avvenuto circa 14.500 anni fa e una riduzione della variabilità genetica tra l’Italia settentrionale e meridionale.
Questo studio rappresenta un passo significativo nella comprensione delle prime fasi della vita e della composizione genetica delle popolazioni italiane alla fine del Paleolitico Superiore.
Fonte e maggiori info:
https://www.nature.com/articles/s41467-024-51150-x