Si è svolto dal 3 al 18 agosto 2024 il Campo di ultraventennale esperienza nella Grigna settentrionale

“Si dice semplicemente ‘andare in Grigna’ ma la Grigna non è una cima, la Grigna è un mondo” – Riccardo Cassin

Tra i tanti Campi speleologici di esplorazione di quest’anno, terminati, in corso e in itinere, dal 3 al 18 agosto si è svolto anche InGrigna! 2024, il Campo del gruppo multigruppo che esplora con costanza la Grigna settentrionale.

E’ un luogo magico, il Grignone: sali piano piano e ti ritrovi a camminare tra calcare bianco di Esino, grotte e doline, in assoluta assenza di fonti d’acqua, tra camosci e tramonti senza fine.

Qui si annidano alcuni tra gli speleologi più forti d’Italia che hanno creato, con gli anni, un gruppo multigruppo che accoglie anche chi (come me, ad esempio) forte proprio non lo è.

Ci siamo ritrovati in tanti anche quest’anno, venuti da molte parti d’Italia e non solo: dalla Lombardia alla Liguria, dalla Calabria alla Sicilia ed alla Svizzera.

Dopo il montaggio delle tende, una visita al Rifugio Bogani, nostro asilo, dove salutiamo Mariangela con la sua famiglia: Enrico, Erica con Luca e  Mirko, Michele e Mattia.

La mattina dopo, in Grigna, si dissolve la notte (mai del tutto buia): rivela un mondo limpido, a cui senti di appartenere.

Quindi, tutti al lavoro.

Tra impressioni ed esplorazioni, parto disordinatamente con il resoconto delle attività, ispirandomi a quanto ha scritto sulla lista Speleo.it Andrea Maconi, anima iperattiva del Gruppo e, ogni anno, perfetto organizzatore del Campo esplorativo.

Panorama sul Releccio – Marina Abisso

W Le Donne LOLC 1936

Entrando dall’Abisso delle Spade LOLC 1648, a circa -1200 m, si è lavorato su tre fronti.

In primo luogo, è stata scesa una nuova via, con un pozzo da 20 m.

Inoltre, con grande attenzione ambientale (data la notevole profondità), è stato portato fuori e smaltito a valle il materiano inutilizzato (tende ed altro) lasciato in profondità da speleologi non altrettanto attenti all’ambiente.

Infine, è stato dato seguito al rilievo delle zone finali.

Le Bambine Crescono LOLC 1839 

Durante l’esplorazione, che ha portato la profondità quasi a -700 m, è stata rilevata la temperatura delle varie quote, per meglio studiare la cavità, approfondendo eventuali collegamenti e prosecuzioni.

Pozzo nel Dito LOLC 1967 

Arrivati a -550m per disarmare, è stata scoperta una via inesplorata a pozzi, per circa 90 m di dislivello. Niente disamo, quindi: anzi, come scrive Andrea, “una promettente finestra lascia presagire un’ulteriore prosecuzione”.

Anche in questa grotta l’attenzione all’ambiente ha condotto gli speleologi di InGrigna , a circa -400m, a rimuovere e portare fuori materiale inutilizzato.

Abisso Pilastro LOLC 5881

Il fondo, circa -80 m, è stato superato e portato a-143 m.

Abisso Pilastro – Marina Abisso

L’aria è tanta ( e la temperatura bassissima!) e presto si cercherà di superare la fessura terminale di un concrezionato e angusto meandro per andare oltre.

Abisso Pilastro – meandro – Marina Abisso

Zucchi del Nevaio 

E’ stata rivista Holiday on Ice LOLC 1916, più profonda a causa dello scioglimento del ghiaccio all’interno, procedendo anche alla giunzione alla vicina Vecchi Ricordi LOLC 1917: potrebbe essere, scrive Andrea, “il primo tassello di un probabile complesso di grotte tutte ancora da giuntare”.

Altra giunzione alla Grotta delle Condotte Freatiche LOLC 1739, con la LOLC 1737: il complesso carsico “Complesso del Ghiaccio”, costituito da LOLC 1720, 1734, 1737 e 1739, ha ora 11 ingressi percorribili e circa 700m di sviluppo, con ingenti depositi interni di ghiaccio 

Niente giunzione al Pifferaio LOLC 1842, invece: ancora troppa neve, per unirla alla vicina LOLC 1823.

Non è finita qui:, è stata riesplorata la Condotta Freatica Antica LOLC 5905, lungo la via alpinistica detta Via dei 50, gratificandola con un secondo ingresso; siamo tornati a Frigobox (fredda di nome e di fatto) LOLC 1640, aggiungendo qualche metro di sviluppo; è stata rivisto il Crepaccio di m35 nel Bregai Medio LOLC 1584, dil cui fondo, a causa dell’abbassamento del ghiaccio interno, arriva a -50m; inoltre, sono state riviste molte grotte (LOLC 1683, 1692, 1699, 1789, 1822, 5348, 5350,5578) e lievemente “allungata” di stretti cunicoli la LOLC 1686. Sono inoltre state condotte, ma non concluse, altre esplorazioni, anche nelle immediate vicinanze del Rifugio.

E – ultimo, ma non per importanza – due speleologhe di InGrigna! sono intervenute a soccorso un cane che era caduto in una grotta a -20m : una di loro si è prontamente calata e l’animale, introdotto in un sacco con la massima cura, è stato salvato!

Un bel Campo, insomma, come ogni anno.

Nulla sarebbe stato possibile, comunque, senza l’accoglienza, l’amicizia, la disponibilità e il supporto del Rifugio Bogani, con i suoi splendidi Gestori, a cui va il nostro ringraziamento.

A sinistra il Rifugio Bogani, a destra il magazzino detto “pollaio”, gentilmente messo a disposizione per il deposito del materiale – Marina Abisso

Arrivederci al mese di agosto 2025, quindi, per il 23° Campo!

Marina Abisso

Hanno partecipato: C.I.R.S. Ragusa, G.G. Busto Arsizio, G.G. Milano CAI SEM, G.S. CAI Lecchese, G.S. Le Grave – C. Altamurano R.S.– G.G. Grottaglie, G.S. Montorfano, G.S.B. Le Nottole, S.C.CAI Erba, S.C. CAI Romano di L., S.C. Ibleo, G.S. Siracusano CAI, S.C.Lovere, S.C. Ribaldone, S. Svizzera di S. – sez. Ticino, G. S. Lunense e speleologi indipendenti.

Video di campo Alex Rinaldi (Huuuuuuu Huuuuuuu)

Prima parte https://youtu.be/PPzRE-HyTmk?si=abnT6hzrlQoVIAZF

Seconda parte https://youtu.be/2S8Ur8Bv_nA?si=iXoEuWjsLTHPftyo

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