Nel fine settimana si è svolta una esercitazione del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico nella Grotta del Cucco. Erano presenti all’esercitazione oltre 100 tecnici del soccorso, provenienti da Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e Toscana (credo di averne visti anche di Campani).
L’esercitazione prevedeva un recupero abbastanza complesso, con un ferito nelle parti profonde della grotta a circa -600 dall’ingresso. L’esercitazione è cominciata venerdì mattina e si è conclusa nella giornata di domenica. Nell’intervento i tecnici si sono avvicendati a turno nel recupero dell’infortunato. E’ stato realizzato un collegamento telefonico con l’esterno ed è stato provato anche il sistema Nicola, che ha permesso di comunicare dal camper posto a Pian delle Cavalle con l’interno della grotta, senza l’utilizzo di fili.
Il Sistema Nicola si sta portando avanti con l’aiuto del ADRASEC 38 (un’associazione di radioamatori che forniscono comunicazioni di emergenza) e parecchi speleologi inglesi. Lo sviluppo dei sistemi di comunicazione è motivato dai requisiti della squadra di soccorso in grotta del reparto SSSI. Il tragico incidente del Gouffre Berger nel 1996 ha portato alla perdita di due vite, Torda Istvan e Nicola Dollimore. La vedova di Nicola Dollimore ha istituito un fondo monetario per finanziare la ricerca sullo sviluppo dei sistemi di comunicazione per uso in grotta. L’importanza della comunicazione rapida delle condizioni di un infortunato nelle fasi iniziali di un salvataggio è universalmente riconosciuta dalle squadre di soccorso.
All’esterno della grotta, sabato mattina, c’è stato un incontro in cui erano presenti i Sindaci dei Comuni vicini, la Protezione Civile, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Comunità Montana, Università degli Uomini Originari di Costacciaro, Parco del Monte Cucco, e… la Scintilena.
Durante l’incontro è stata evidenziata la coplessità dell’intervento in grotta in profondità che attualmente solo il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico è in grado di portare a termine con successo, con buona pace dei Vigili del Fuoco SAF, e che per il funzionamento della macchina dei soccorsi è necessaria la collaborazione dei vari soggetti interessati, dal 118, alla Protezione Civile, al CNSAS.